Il viaggio verso casa

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI Il viaggio verso casa T19 A Sirmione tratto da Liber, carme 31 LATINO Audio LETTURA Nel 56 a.C., di ritorno dal viaggio in Bitinia intrapreso l anno prima, Catullo saluta Sirmione, penisola sul lago di Garda dove il poeta possedeva una villa. Il motivo del ritorno a casa ( p. 424) è rielaborato qui con un intenso coinvolgimento emotivo. ne nsu la ru m, | S rm o, nsu la ru mque Pae Metro: coliambi 5 10 Paene insularum, Sirmio, insularumque ocelle, quascumque in liquentibus stagnis marique vasto fert uterque Neptunus, quam te libenter quamque laetus inviso, vix mi ipse credens Thyniam atque Bithynos liquisse campos et vide re te in tuto! O quid solutis est beatius curis, cum mens onus reponit ac peregrino labore fessi venimus larem ad nostrum desideratoque acquiescimus lecto? Hoc est quod unum est pro laboribus tantis. Salve, o venusta Sirmio, atque ero gaude gaudete vosque, o Lydiae lacus undae, ridete, quicquid est domi cachinnorum! 1-6. Paene insularum in tuto Sirmio: l allocuzione a Sirmione, deliziosa tra le penisole e le isole (paene insularum insularumque / ocelle; l avverbio paene va legato a insularum), è seguita da una proposizione relativa, in cui il riferimento a Nettuno duplice (uterque), ovvero dio delle acque dolci (i laghi: in linquentibus stagnis) e dei mari (marique vasto) innalza il tono. ocelle: questo vocativo, usato da Catullo anche nel carme 50 in relazione all amico Calvo ( T14), rende subito chiara la dimensione emotiva del legame tra il poeta e la sua patria. quam inviso: la proposizione esclamativa occupa interamente il verso. Nota l anafora* di quam (la prima volta seguito dall oggetto te e la seconda dalla congiunzione enclitica); l avverbio libenter ( con piacere ) e l aggettivo predicativo laetus ( con gioia ) sono legati dall allitterazione* e dalla variatio* e accompagnano il verbo frequentativo inviso ( torno a vedere ). vix mi ipse tuto: Catullo esprime la propria 422 incredulità di fronte alla gioia (vix mi ipse credens, a stento riesco a credere a me stesso ) di aver lasciato (liquisse, in nito perfetto di linquo) la Bitinia (Thyniam atque Bithynos campos, con iperbato* a cavallo dell enjambement*) e di vedere (vide re, in nito presente) Sirmione (te, ripetuto qui per la seconda volta dopo il v. 4) al sicuro (in tuto, allitterante con te). 7-11. O quid solutis tantis O quid lecto: l interrogativa retorica introduce il motivo tradizionale dell incomparabile (beatius è comparativo) gioia del ritorno dopo le fatiche e il peso di un viaggio lontano: oh, che cosa c è di più piacevole che liberarsi dagli affanni (solutis curis, secondo termine di paragone), quando l animo ripone il peso (onus reponit) e affaticati (fessi) per il viaggio in terra straniera (peregrino labore, lett. per la fatica straniera ) giungiamo a casa nostra (larem ad nostrum) e riposiamo sul letto sospirato (desiderato lecto)? Larem è metonimia*; fa riferimento al Lare, la divi- ! repetita iuvant p. 423 nità della casa. Hoc est tantis: questa (hoc) è l unica (unum) ricompensa in cambio di così tante fatiche (pro laboribus tantis). Nota la ripetizione del verbo est, la prima volta in corrispondenza dell ictus e la seconda in aferesi, nonché l insistenza sulla forte opposizione tra l unica gioia (unum) e la pluralità delle fatiche (tantis si trova nell ultimo piede del verso, quello zoppicante ). 12-14. Salve domi cachinnorum Negli ultimi versi Catullo torna a rivolgersi alla patria, che de nisce venusta, cioè dotata di quella grazia che il poeta riconosce come virtù umana, e che invita a gioire per il ritorno del padrone insieme alle acque del lago etrusco . gaude gaudete: poliptoto*, enfaticamente collocato a cavallo dell enjambement. Lydiae: è un riferimento colto alla presenza sul lago di Garda degli Etruschi, ritenuti di origine lidia. ridete cachinnorum: il componimento si conclude con un invito al riso (ridete), rivolto o alle stesse risate (con cachinnorum genitivo partitivo da legare al pronome inde nito quicquid, al vocativo) che sono in casa (domi, locativo), oppure, secondo un altra interpretazione, alle onde del lago (in questo caso quicquid sarebbe invece complemento dell oggetto interno, dunque in accusativo).

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana