Tua vivit imago - volume 1

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI ore. / Terra che ci nutri, ti supplico, accogli teneramente / nel tuo seno colei che è compianta da tutti (Antologia Palatina VII, 476, trad. S. Quasimodo). Catullo riscrive il modello greco per esprimere una sua esperienza personale e un sentimento profondamente vissuto: il dolore per la scomparsa del fratello è, infatti, uno dei temi che ricorrono con maggiore intensità nella sua poesia (è presente anche nel carme 65 e nel carme 68 T23). fatti, da termini che richiamano queste idee: «alla tua tomba amara (has miseras ad inferias, v. 2), «l ultimo dono, un offerta di morte (postremo munere mortis, v. 3), «il destino mi ti ha preso (fortuna mihi tete abstulit, v. 5), «alle tue esequie (ad inferias, v. 8), «grondanti di pianto fraterno (multum manantia etu, v. 9), «addio, fratello amato, addio per sempre (in perpetuum ave atque vale, v. 10). Un paesaggio dell anima L immagine di un lungo viaggio che si conclude con l incontro con un defunto può evocare l idea di un viaggio oltremondano, che giunge sulla soglia del mondo dei morti, coerentemente con le suggestioni odissiache presenti nel primo distico: nell undicesimo libro dell Odissea Ulisse evoca lo spettro di Tiresia e incontra quello di sua madre, senza poterla abbracciare, in una delle scene più celebri dell epica classica (vv. 204-209). La stessa regione in cui il fratello di Catullo è sepolto, la Troade, acquisisce di conseguenza, come è stato osservato, i tratti di un paesaggio dell anima in cui tutto evoca immagini di morte, di pianto e di lutto: «per Catullo [ ] la Troade non è solo un luogo sacro alla pietà fraterna, ma dopo quel lutto quella terra piena di fato e ancora risuonante di miti sanguinosi [per le vicende del mito e in particolare della guerra di Troia] s era tras gurata, nella sua anima eccitabilissima, in una mostruosa immagine di fatalità e di morte, che da lontano lo atterriva e lo fascinava (G. Augello). L intero componimento in esame è scandito, in- Il rito e un dialogo impossibile Attraverso la triplice ripetizione del termine frater ( fratello , ai vv. 2, 6 e 10) Catullo sembra richiamare il momento della conclamatio, cioè quel lamento dei familiari che consisteva, appunto, nell invocazione del nome del defunto. Questo rituale, però, era generalmente inserito all interno delle exsequiae (il funerale vero e proprio, che comprendeva la sepoltura del corpo del defunto) e non delle inferiae di cui parla Catullo (cioè di quei riti sulla tomba che potevano ripetersi). L allusione catulliana alla conclamatio, pertanto, è del tutto particolare e dipende dalla situazione contingente evocata dal poeta, che non aveva potuto dare subito l ultimo saluto al fratello. Essa si lega strettamente al tema, particolarmente poetico, del dialogo impossibile con la cenere muta . La scelta del verbo adlo quor non è casuale: il verbo era infatti solitamente utilizzato per invocare e ringraziare gli dèi, ma anche per le consolationes, i discorsi di consolazione; in questo caso, insieme all avverbio nequiquam, contribuisce a dare una falsa sfumatura di conforto, destinata a rimanere vana. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Quali sono gli aspetti che accentuano la drammaticità del componimento? 2. Quali sono gli indicatori temporali che compaiono nel carme? Che cosa indicano? 3. La morte è un evento naturale dell esistenza umana e fa parte del destino dell uomo; eppure il poeta sottintende che nel caso del fratello questo destino è stato crudele. Quali elementi giustificano questa considerazione? TRADUZIONI A CONFRONTO Riportiamo per intero il carme 101 di Catullo nella versione latina. Dopo averlo letto (il metro usato è il distico elegiaco), mettilo in relazione con le traduzioni di Luca Canali (1925-2014) e del poeta Salvatore Quasimodo (1901-1968), riportate di seguito, e opera un confronto tra i tre testi. Ritieni che le traduzioni prestino maggiore attenzione all ordine delle parole del testo originale o all interpretazione dei concetti? L impressione che trai dalla lettura delle traduzioni è di naturalezza o ti sembra che il testo risulti un po artificioso? 408

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana