Persone, affetti, ritratti

L autore Catullo Persone, affetti, ritratti T12 In morte del fratello tratto da Liber, carme 101 ITALIANO Il carme, inserito nel genere della poesia sepolcrale e vicino a un epigramma di Meleagro (Antologia Palatina VII, 476), è l estrema, personalissima offerta del poeta sul sepolcro del fratello, nella lontana Troade, dove Catullo si fermò di ritorno dal viaggio in Bitinia nel 56 a.C. 5 10 Varcando tanti mari, passando per tanti popoli1 giungo fratello alla tua tomba amara, a portarti l ultimo dono, un offerta di morte, a parlare alla tua cenere che non risponde,2 perché il destino mi ti ha preso, ha preso proprio te, mio povero fratello, tu che non meritavi.3 E anch io così, come sempre usarono i padri, reco le stesse offerte alle tue esequie,4 tu accèttale, così grondanti di pianto fraterno;5 e addio, fratello amato, addio per sempre. (trad. E. Mandruzzato) 1. Varcando tanti mari popoli: il poeta insiste sul tema del viaggio, che è connotato come omerico grazie alla presenza di riferimenti che permettono di accostare la gura di Catullo a quella di Ulisse; si veda infatti l incipit dell Odissea (e in particolare i vv. 2-3), richiamato nel primo verso del componimento: «L uomo ricco d astuzie raccontami, o Musa, che a lungo / errò dopo ch ebbe distrutto la rocca sacra di Troia; / di molti uomini le città vide e conobbe la mente, / molti dolori patì in cuore sul mare, / lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi (I, 1-5, trad. R. Calzecchi Onesti). 2. a parlare non risponde: il tòpos del dialogo (o del contatto) impossibile tra viventi e defunti, di cui Virgilio offre un esempio celebre nel sesto libro dell Eneide con Enea e Anchise, è presente in questi versi in cui si parla di «cenere che non risponde (mutam cinerem, in latino). 3. perché il destino non meritavi: la traduzione non rende la forza del testo originale (quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum, / heu miser indigne frater adempte mihi), in cui la morte prematura del fratello è presentata come uno strappo sico attraverso l insistenza su lessemi che indicano violenza (abstulit e adempte). 4. E anch io alle tue esequie: dopo aver sottolineato l amarezza del distacco, in questi versi Catullo fa riferimento alla celebrazione dei riti funebri tradizionali con i toni solenni del linguaggio sacrale. 5. grondanti di pianto fraterno: l esecuzione del rito non è un atto formale: al contrario, le offerte grondano di lacrime fraterne. Il dettaglio del pianto copioso segnala il coinvolgimento emotivo di Catullo e riconferma quella partecipazione soggettiva che caratterizza la sua poesia anche in relazione ad altri motivi. Analisi del testo Tra modelli greci ed esperienze personali Il genere dell epigramma sepolcrale era molto presente nella poesia ellenistica e il componimento in esame sembra avere come principale modello un testo di uno dei maggiori esponenti del genere epigrammatico, Meleagro di Gadara, attivo nella prima metà del I secolo a.C.: «Lacrime anche lì, attraverso la terra / ti offro, Eliodora, reliquie d amore, / nell Ade, lacrime aspre sulla tomba / molto compianta, memoria dei miei desideri, / memoria del mio amore. / Ah, miseramente miseramente, / io Meleagro qui piango su di te, / cara anche tra i morti / vana offerta ad Acheronte. / Ah, dov è il mio amato germoglio? Lo strappò Ade, / lo strappò. Ed ora la polvere sporca il vivo 407

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana