Tua vivit imago - volume 1

L autore Catullo Il paradosso dell amore Il distico nale, sfruttando le potenzialità oppositive del pentametro (verso costituito da due parti separate a metà, e che si presta, di conseguenza, a esprimere delle antitesi), descrive perfettamente il paradosso dell amante consapevole: non prova più alcuna stima o affetto (bene velle), ma non riesce a smettere di amare e ardere di passione (amare). lo stesso paradosso che, portato alle estreme conseguenze, ispira l Odi et amo del carme 85 ( T1). L amore come pietas Il paragone della passione amorosa con l affetto che un padre prova verso i propri gli esprime la concezione catulliana dell amore come pietas. un aspetto, questo, che è stato studiato da uno dei massimi latinisti italiani degli ultimi decenni, Alfonso Traina, in un saggio dedicato soprattutto al carme 76 (Catullo e gli dei: il carme LXXVI nella critica più recente), ma utile anche per la comprensione del componimento in esame: «Pietas è dunque, per Catullo, la virtù di chi fa il suo dovere verso coloro cui lo stringono vincoli d affetto: gli amici, il fratello, Lesbia soprattutto, che egli ama pater ut gnatos diligit et generos (72, 4). Con ciò anche il bene velle (72, 8; 73, 3), la più profonda parola dell amore catulliano, scaturisce dalla pietas. [ ] In particolare, la pietas si attua e si concreta nella des. [ ] Il Catullo che ama e che soffre è veramente il poeta della des [ ], della romanissima des, la virtù tipica dei Quiriti che stringeva gli uomini tra loro e con gli dei nei reciproci vincoli di un impegno inviolabile. [ ] Catullo, glio del suo tempo per l individualismo che lo porta a trarre dalle proprie vicende i motivi della sua poesia, è glio del suo popolo per questo fortissimo senso morale e sociale dei rapporti affettivi. In alcuni suoi carmi, che potremmo chiamare i carmi di Fides, questa domina con una intensità e una insistenza che si spiegano solo con l urto fra la natura del poeta e la sua tragica esperienza. Come nel fuoco di una lente, la più alta poesia catulliana converge e arde in questo motivo, che abbraccia ideali e delusioni, amore e amicizia, umano e divino . Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Facendo riferimento ai testi che hai letto finora, contestualizza il carme qui proposto e collegalo, dal punto di vista del contenuto, all intera esperienza amorosa descritta nel Liber di Catullo. 2. Quali elementi accentuano il carattere fortemente introspettivo del carme? ! repetita iuvant IL PARTICIPIO NOMINALE SOSTANTIVATO Tra gli usi nominali del participio è molto frequente quello del participio sostantivato, che, come dice il nome, è usato al posto di un sostantivo (Quod amantem iniuria talis / cogit amare magis, sed bene velle minus, vv. 7-8). Magna pars hominum est, quae non peccatibus irascitur, sed peccantibus. (Seneca) C è una gran parte di uomini che si adira non con i peccati, ma con i peccatori. Nella traduzione italiana si può mantenere un participio sostantivato, oppure tradurlo con un nome o con una proposizione relativa propria. Facile erat vincere non repugnantes. (Cicerone) Era facile vincere quelli che non facevano resistenza. Propter vulnera militum et sepulturam occisorum nostri triduum morati, hostes sequi non potuerunt. (Cesare) I nostri, in ritardo di tre giorni a causa delle ferite dei soldati e della sepoltura degli uccisi, non poterono inseguire i nemici. Svolgi&Veri ca Esercizi interattivi 1. Inquadra il QRcode: nei periodi proposti individua tutti i participi, poi distingui quelli sostantivati. ANALISI 3. Analizza il verso 6, rispondendo alle seguenti domande. a. Che cosa sono vilior e levior? 405

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Età arcaica e repubblicana