Tua vivit imago - volume 1

L autore Catullo 10 15 Lingua sed torpet, tenuis sub artus flamma demanat, sonitu suopte tintinant aures, gemina teguntur lumina nocte. Otium, Catulle, tibi molestum est; otio exultas nimiumque gestis; otium et reges prius et beatas perdidit urbes. 9-12. Lingua sed torpet nocte La terza strofe è interamente dedicata ai sintomi della passione: la balbuzie (Lingua torpet), resa quasi evidente dall interruzione della catena soggetto-verbo per mezzo di sed in anastrofe*, un calore incontrollato che è come un brivido lungo il corpo (tenuis sub artus / amma demanat), le orecchie che rimbombano (sonitu tintinant aures), gli occhi che non vedono (gemina teguntur / lumina nocte). tintinant: onomatopea che, abbinata all espressione allitterante sonitu suopte, la lingua s intorpidisce, una sottile fiamma s insinua nelle mie membra, un ronzio interno ottunde il mio udito, una duplice tenebra offusca i miei occhi. L ozio, o Catullo, ti tormenta; nell ozio ti esalti e in eccesso folleggi! L ozio in passato perdette anche re e fiorenti città. (trad. L. Canali) rappresenta ef cacemente il ronzio delle orecchie. gemina lumina nocte: gemina è ablativo da legare grammaticalmente a nocte: un ipallage* di gusto alessandrino. Ci si aspetterebbe infatti gemina lumina, i due occhi, entrambi gli occhi . 13-16. Otium perdidit urbes La strofe ha un gusto fortemente romano e, anche se potrebbe aver sviluppato uno spunto presente nel testo greco (che è per noi frammentario), si è molto discusso sulla sua appartenenza al carme, vista la distanza tematica e il cambio rapido di soggetto. La ri essione sull otium, di grande attualità per la Roma del tempo e fortemente sottolineata dall anafora con poliptoto* (otium, otio, otium), rappresenta un momento introspettivo in cui il poeta (introdotto con il vocativo Catulle) medita sul rischio di abbandonarsi ai sentimenti e all inattività: se quest ultima è riuscita a distruggere regnanti (reges) e città oride (beatas urbes), a maggior ragione potrà rovinare il poeta. Analisi del testo Una traduzione soggettiva La celebre traduzione dell ode di Saffo, di cui Catullo riproduce anche il metro (l unica altra strofe saf ca del Liber è il carme 11 T13), ricrea sul piano letterario una situazione analoga a quella vissuta dal poeta, che osserva da lontano una persona vicina all amata. Ma lo sguardo soggettivo di Catullo emerge sin dai primi versi, in cui l uomo imperturbabile è accostato addirittura agli dèi e contrapposto al poeta, che è in preda a una serie di sconvolgimenti sici dovuti alla sola vista della donna. Guardando Lesbia, che è nominata espressamente al v. 7, il poeta fa esperienza sica di quelle sensazioni che Saffo ha descritto nella sua ode e che acquistano nella versione di Catullo il sapore della verità: la balbuzie, i brividi di fuoco, il rimbombo delle orecchie, l offuscamento della vista. La strofe sull otium Gli ultimi versi, che alcuni critici non considerano parte del carme, introducono in realtà un amara ri essione sulle conseguenze dell otium con un argomentazione a maiore ad minus (ovvero un tipo di ragionamento che associa un tema elevato a uno inferiore): se l ozio, cioè la mancanza di impegno politico, distrusse città e regnanti, quali conseguenze potrà avere sul semplice poeta il suo otium, inteso come inattività? L inizio e la ne di un amore La coincidenza metrica di questo carme e del carme 11 è l elemento formale più evidente che lega i due componimenti con cui Catullo celebra rispettivamente l inizio e la ne della sua storia d amore. Il poeta nasconde tra i versi un piccolo dettaglio semantico tutt altro che irrilevante: nella prima strofe del carme 51 si discosta dal modello greco aggiungendo il termine identidem. Grazie a questo avverbio, egli può marcare la differenza sostanziale tra sé stesso, incapace di sostenere persino la vista dell amata, e quell uomo, abituato al contrario a conversare con lei. La riproposizione di identidem nel carme 11, quindi, è tutt altro che casuale e segna il distacco, amaro e violento, da quella donna dedita senza sosta, appunto, a incontrare altri uomini. 397

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana