Tua vivit imago - volume 1

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI Analisi del testo La struttura del carme Il carme risulta costituito da quattro sezioni, tutte di tre versi ciascuna tranne l ultima di quattro. Vediamole. 1. Abbandonarsi all amore L invito ad abbandonarsi pienamente alla vita e all amore, tradizionale della poesia greca già a partire dall epoca arcaica, è rivolto da Catullo alla sua Lesbia (vv. 1-3) ed è connesso all indifferenza nei confronti dei vecchi moralisti, che criticavano il loro rapporto. 2. La morte è ineluttabile Ai vv. 4-6 il poeta ricorda l ineluttabilità del destino dell uomo, che può vivere una sola breve vita e la cui morte, diversamente dal tramonto del sole che si ripete ogni giorno, è un evento unico e irripetibile, che rende altrettanto irripetibile la vita, degna pertanto di essere vissuta appieno. 3. Baci infiniti Il passaggio alla sezione successiva è immediato: ai vv. 7-9 Catullo invita l amata a riempirlo di baci; il ritmo della ripetizione crea la dimensione dell in nito. 4. L invidia altrui L ultima sezione (vv. 10-13) segna il ritorno alla realtà di Roma, in cui è necessario confondere i numeri e dimenticare la somma dei baci, per sfuggire al malocchio e alla cattiveria. Immediatezza e cura formale Il componimento è caratterizzato da un estrema cura formale, che in particolare nella seconda parte (soprattutto ai vv. 7-9) imita a livello fonosimbolico l incessante susseguirsi dei baci. Sono da notare le coppie di verbi (Vivamus amemus, a incorniciare il primo verso; occide re et red re, v. 4) e di sostantivi, i contrasti evidenziati dalla giustapposizione di due termini (omnes unius, v. 3; lux / nox, vv. 5-6) o dalla loro collocazione all inizio di due versi consecutivi (Soles nobis, vv. 4-5), le allitterazioni* (senum severiorum, v. 2; milia multa, v. 10), il parallelismo ai vv. 7-9 (mille centum / mille centum / mille centum), il chiasmo* ai vv. 8-9 (mille altera altera mille) e l accumulo* dell avverbio dein/deinde, che riecheggia il Da iniziale (v. 7), nella sequenza dei baci (vv. 7-10). Nel complesso si tratta di un componimento la cui forma estremamente coesa rispecchia con straordinaria ef cacia la concentrazione tematica. Non è un caso che lo stile di questo carme sia stato considerato uno dei più rappresentativi dell immediatezza di Catullo. Un immediatezza, però, che non è frutto di improvvisazione, ma al contrario è il 390 Gustav Klimt, Il bacio, 1907-1908. Vienna, sterreichische Galerie Belvedere. risultato di una notevole elaborazione formale e di un grande e paziente lavoro di dettaglio. Un analisi esemplare dello stile di questi versi è stata fornita da Alfonso Traina in un fortunato saggio, da cui si possono isolare alcune osservazioni: la costruzione a cornice del v. 1 colloca Lesbia nel cuore del verso; l omeoteleuto* tra Vivamus e amemus (v. 1) contribuisce a veicolare il messaggio della coincidenza tra amore e vita vera; nel v. 4 la componente della ripetizione, espressa dal preverbio di re(d re), trova eco nelle desinenze dei due in niti, che in questo modo acquistano un valore simbolico ulteriore; la lunghezza in nita della notte oscura della morte è sottolineata dalla sinalefe, che rende perpetua una (v. 6) una sola, lunghissima parola metrica; eccezionale, e da notare, è l epifora* di centum in tre versi consecutivi (vv. 7-9), che rende visibili i mucchietti di baci che la coppia accumula; l ultimo verso ha una struttura a membri crescenti: un monosillabo (cum) è seguito da una sequenza di tre bisillabi (tantum sciat esse) che prepara-

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Età arcaica e repubblicana