I TESTI

L autore Catullo L INCONTRO CON L AUTORE CATULLO T1 Odi et amo LATINO ITALIANO tratto da Liber, carme 85 Odi et amo: forse l ossimoro più noto della storia della letteratura latina e sicuramente una tra le espressioni più ef caci per esprimere il dolore di un amore deluso che non si arrende. Il carme 85, tra i più celebri dell intera raccolta, riassume in un solo distico la vicenda sentimentale di Catullo e Lesbia e mostra con chiarezza esemplare quell equilibrio perfetto tra vita e arte che costituisce la cifra più importante della poesia catulliana. Audio LETTURA di e t a mo . | Qua re d fa c a m, | fo rta sse re qu r s. O Ne sc o , se d f e r | se nt o e t e xcru c o r. Metro: distici elegiaci Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Io odio e amo. «Come fai? mi chiedi. Non lo so. Ma lo sento, e sono in croce. (trad. F. Caviglia) BREVI TAS Il distico è un esempio del principio alessandrino della brev tas fatto proprio da Catullo, che esprime, con una sentenza lapidaria e concisa, i sentimenti contrastanti dei quali il poeta è completamente in balìa e che gli provocano la lacerazione interiore espressa brillantemente dall ossimoro odi et amo. SIMMETRIA Catullo costruisce il suo distico con studiata cura formale: all inizio e alla ne del componimento sono presenti le due coppie di verbi principali legati dalla congiunzione coordinante et (Odi et amo e sentio et excrucior). La seconda parte dell esametro e la parte centrale del pentametro sono occupate dalle due coppie simmetriche di subordinata seguita dalla sua reggente (Quare id faciam, fortasse requiris e eri sentio), che lasciano isolata al loro centro la proposizione Nescio. IRRAZIONALIT La risposta di Catullo, netta e lapidaria come l intero distico, esprime ogni impossibilità di capire e di controllare razionalmente il sentimento della passione amorosa e i suoi effetti. Catullo è investito dalle emozioni travolgenti che l amore porta con sé, positive o negative che siano, e di fronte a esse non può nulla: accadono e basta. 1-2. Odi et amo excrucior Odi: perfetto logico: ha, cioè, valore di presente (odisse è peraltro verbo difettivo) esattamente come amo, verbo della proposizione coordinata a cui è legato. Questa scelta semantica polarizza il con itto di sentimenti e rende eterna l espressione della lacerazione interiore connaturata al sentimento amoroso. La coppia verbale ossimorica resta isolata all inizio del verso grazie alla cesura semiternaria. Quare id faciam: la proposizione interrogativa indiretta, introdotta da quare (= cur) occupa la sezione centrale del verso. Nota la forma attiva del verbo faciam, che presuppone un atteggiamento attivo da parte del soggetto, presto negato dalla risposta espressa nel pentametro. La domanda di chiarimento da parte dell interlocutore ttizio del componimento (fortasse requiris) evidenzia come la lacerazione emotiva espressa nell apertura del distico possa essere percepita come paradossale. Nescio: il primo dattilo del pentametro è interamente occupato dalla risposta netta di Catullo, pienamente consapevole della sua incapacità di comprensione del mistero di un amore lacerante e doloroso. sed sentio: la congiunzione avversativa ricolloca la questione nella dimensione corretta. Non c è spiegazione per quello che il poeta prova: l unica possibilità è cedere alle emozioni, sentirle accadere e soffrirne. Sentio, la sola forma verbale attiva, esprime la percezione da parte del poeta di ciò che avviene dentro di lui ( eri; nota l opposizione rispetto al faciam del verso precedente). excrucior: il verbo evoca il lessema crux ( croce ), che richiama ef cacemente alla mente il dolore anche sico del lancinante con itto interiore. 379

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana