2. Il Liber

L autore Catullo in breve 2. Il Liber La struttura della raccolta I carmina di Catullo, cioè i suoi componimenti poetici, sono stati tramandati in una raccolta di 116 componimenti (in realtà 113, perché tre, i carmi 18, 19 e 20, furono inseriti nel corpus* erroneamente in età umanistica e poi esclusi, ma senza modificare più la numerazione ormai tradizionale). Questo corpus viene definito libellus, libretto , dallo stesso poeta nel carme dedicatorio (carme 1 T2), ma non è chiaro se Catullo faccia qui riferimento all intera raccolta oppure forse più verisimilmente soltanto alla prima parte. I carmi si possono, infatti, suddividere in tre sezioni in base a criteri metrici e formali: le nugae (da 1 a 60), di argomenti e metri vari (soprattutto endecasillabi faleci, trimetri giambici e strofi saffiche); i carmina docta (da 61 a 68), di argomento più elevato e metri vari (esametri dattilici, ma anche più rari metri lirici); gli epigrammata (da 69 a 116), in distici elegiaci e di argomento del tutto simile alle nugae (per i metri qui citati pp. 852 ss.). Sezione Carmina Metri Nugae Carmina docta Epigrammata 1-60 61-68 69-116 Metri vari Metri lirici e dattilici Distici elegiaci Il Liber di Catullo è diviso in tre sezioni in base a criteri metrici: le nugae, i carmina docta, gli epigrammata. La suddivisione della raccolta in base a criteri metrici risponde a esigenze di sistematizzazione probabilmente già risalenti all epoca di Catullo, forse da ricondurre alla cerchia dei suoi amici se non addirittura (almeno in parte) a Catullo stesso (ipotesi, quest ultima, esclusa da alcuni studiosi, per i quali l ordinamento per metri piuttosto che tematico o cronologico fa pensare a una sistemazione postuma). Questo tipo di ripartizione prescinde dalla cronologia della composizione dei singoli carmi, che rimane dunque una questione aperta e uno dei problemi più difficili da affrontare in relazione al Liber e alla sua struttura. Il programma poetico di Catullo L ideale poetico catulliano, a cui il poeta accenna nel carme 1 e che esprime al meglio nel carme 95, è legato a una grande elaborazione formale e alla scelta di temi intimi e personali, che il poeta rielabora e arricchisce per mezzo della doctrina, ovvero della presenza di elementi di grande erudizione, attraverso i quali i lettori colti colgono una fine allusione ai modelli letterari greci. Catullo accoglie i princìpi della poetica alessandrina: cura formale, doctrina e citazioni colte, brev tas. Carme 95 La Smirna del mio Cinna vede la luce dopo nove estati e nove inverni, mentre Ortensio in un anno solo scrive un milione di versi murra, il sodale e collaboratore di Cesare che proprio grazie all influente amico si era arricchito a dismisura. Cesare, tuttavia, non aveva dato, a quanto pare, troppa importanza a questi attacchi poetici, né la cosa aveva guastato i rapporti amichevoli con il padre del poeta: «Per primo, e spontaneamente, [Cesare] scrisse a Gaio Calvo che, dopo averlo diffamato con i suoi epigrammi, aveva chiesto l aiuto di alcuni amici per riconciliarsi con lui. Valerio Catullo, con i suoi versi su Mamurra, gli aveva impresso un indelebile marchio di infamia e Cesare ben lo sapeva, ma quando il poeta volle chiedergli scusa, lo invitò a cena il giorno stesso e non cessò, come ormai era abituato, le relazioni di ospitalità con suo padre (Svetonio, Divus Iulius 73, trad. E. Noseda). 367

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana