Græce loqui - I cicli mitici

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI in breve Accio è un prolifico La produzione tragica: cothurnatae e praetextae Dopo Ennio e Pacuvio, con Accio la autore di tragedie, letteratura latina può vantare una triade di tragediografi classici equivalente a quella attica di cui possediamo costituita da Eschilo, Sofocle ed Euripide ( p. 114). Le sue tragedie, infatti, vengono accolte circa 740 versi. con grande entusiasmo dal pubblico. autore di cothurnatae, il cui modello sono La produzione acciana, stando ai titoli noti, ammonta a quarantasei cothurnatae e due principalmente Sofocle praetextae; un così gran numero di tragedie dimostra, tra l altro, la popolarità presso i coned Euripide, e di due temporanei, che apprezzano la veemenza dei suoi drammi. Di queste opere rimangono circa praetextae. VIDEO Pacuvio e Accio 740 versi tramandati per lo più da Varrone, Cicerone, Festo, Nonio, Prisciano e da altri grammatici o scoliasti. Le cothurnatae, cioè le tragedie di ambientazione greca, si segnalano per la varietà dei temi. Sono ben rappresentate le vicende del ciclo troiano (per esempio Armorum iudicium, sulla contesa tra Ulisse e Aiace per le armi di Achille, e Astyanax, sul figlio di Ettore e Andromaca ucciso da Neottòlemo), ma alcune tragedie riconducono anche al ciclo tebano e tessalo. Particolare attenzione Accio dedica al ciclo dei Pelòpidi, i discendenti di Pelope e Ippodamìa, alla cui saga appartenevano anche i miti su Agamennone, nipote di Pelope, e sulla sua tragica morte ( vedi sotto). I modelli sono i tragici greci, soprattutto Sofocle ed Euripide. Talvolta per la composizione di un unica tragedia Accio attinge da più poeti, contaminando diverse tragedie: per esempio, nell Armorum iudicium, alla contesa per le armi, presente nell omonima tragedia eschilea andata perduta, forse seguiva il suicidio di Aiace, verosimilmente tratto dall Aiace di Sofocle. La praetexta Brutus trattava la cacciata di Tarquinio il Superbo a opera di Lucio Giunio Bruto, primo console di Roma e presunto antenato di Decimo Bruto, protettore del tragediografo. Nell altra praetexta a noi nota, gli Aenea dae sive Decius, si celebrava invece la devotio (l atto sacrale tramite il quale un generale si immolava ai Mani, gli dèi dell Oltretomba, in cambio della vittoria sui nemici) di Publio Decio Mure durante la battaglia del Sentino nel 295 a.C. (terza guerra sannitica), in seguito alla quale Roma aveva affermato la propria superiorità sulle altre popolazioni italiche. gr ce loqui I cicli mitici Le tragedie greche di età classica (V secolo a.C.), a eccezione di rarissimi casi, si ispiravano direttamente al materiale proveniente dai poemi epici. Le opere fondamentali erano, naturalmente, l Iliade e l Odissea di Omero; ma, paradossalmente, la maggior parte delle tragedie a noi giunte derivano piuttosto da altri poemi (i cosiddetti poemi del ciclo troiano , il ciclo epico per antonomasia*), andati perduti. Oltre a quello troiano, riccamente attestato, siamo a conoscenza di altri cicli (uno su Eracle, uno sugli Argonauti, forse anche un ciclo sulla creazione del cosmo e degli dèi), ma di enorme rilevanza appare essere il ciclo tebano. Esso raccontava le tragiche vicende degli eroi tebani, da dipo e Laio fino ad Alcmeòne, con particolare attenzione all incestuoso matrimonio di dipo con la madre Giocasta e alla guerra fratricida che seguì, nella quale morirono i due figli di dipo, Etèocle e Polinìce. dipo e Laio, affresco di I secolo a.C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. 310

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana