Tua vivit imago - volume 1

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO 75 80 D MEA E che ci fa lì? SIRO Gli ha commissionato dei divani per starci al sole coi piedi di quercia. D MEA Dove fare le vostre sbevazzate: bene, bene! Ma che aspetto ad andare da lui? (Si allontana) SIRO Va pure. Ti aggiusterò io, oggi, come ti meriti, vecchio funerale!2 schino sta tardando un po troppo: il pranzo si guasta. Ctesifone poi è tutto preso dal suo amore. Io ora penserò a me stesso. Me ne vado e mi assaporo tutte le cose più squisite, e, sorseggiando tranquillamente delle buone coppe, mi finisco questa giornata. (trad. O. Bianco) 2. vecchio funerale: in latino silicernium: il senso è cadavere ambulante (oggi diremmo vecchia mummia ). Analisi del testo Una scena comica tradizionale In questa scena è fondamentale la gura di Siro, centro dell azione comica e come tale erede della tradizione dei servi della commedia: egli infatti è al corrente delle scappatelle di schino e all occorrenza, come in questo caso, interviene in aiuto di Ctesifone. Come in tante scene della commedia plautina, si ha qui la messa in atto di una beffa volta a distogliere l attenzione di un personaggio da ciò che gli va tenuto nascosto: in questo caso, dandogli informazioni volutamente confuse al ne di spedirlo a girare a vuoto per tutta la città (rr. 58-73). Si tratta, dunque, di una di quelle scene nelle quali Terenzio si volge a una comicità più tradizionale, e che del resto, per quanto il teatro terenziano mirasse a essere rivoluzionario, non potevano mancare del tutto, pena un insuccesso ancora maggiore di quello cui andarono effettivamente incontro alcuni dei suoi lavori. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Perché Siro afferma che Dèmea lo fa ridere? 2. In che cosa consiste la vis comica di questo passo? 3. Qual è il pensiero finale di Siro? Miniatura degli Adelphoe raffigurante il dialogo tra Siro e Dèmea. 274 Un personaggio terenziano Allo stesso tempo, tuttavia, Siro non condivide alcuni tratti di cinismo e sfrontatezza dei suoi predecessori plautini e nell aiutare i due giovani appare animato da sentimenti più sinceri. Inoltre la sua aspirazione principale è vivere serenamente con la sua famiglia: nel nale della commedia insiste infatti perché Dèmea, che gli ha appena concesso la libertà, affranchi anche la moglie Frigia, e per ottenere questo fa leva sui sentimenti del vecchio, dicendogli che Frigia è stata la prima ad allattare il glio neonato di schino, il nipote di Dèmea. A modo suo anche Siro appare così permeato da quei sentimenti di humanitas che tanto caratterizzano i personaggi del teatro terenziano e appare quindi, da questo punto di vista, assai distante dai servi delle commedie plautine.

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Età arcaica e repubblicana