T7 ITA - I pregiudizi sulle suocere

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO T7 I pregiudizi sulle suocere tratto da Hecy ra, vv. 198-242 (atto II, scena I) ITALIANO Il giovane Pàn lo, innamorato della cortigiana Bàcchide, è stato costretto dal padre Lachète a sposare Filùmena, la glia del vicino. Poco a poco il giovane, che inizialmente aveva deciso di non consumare il matrimonio per poter ripudiare la ragazza, si è innamorato della giovane moglie e si è allontanato dall amante. Tuttavia, mentre Pàn lo era lontano per riscuotere un eredità, Filùmena ha abbandonato il tetto coniugale ed è tornata a vivere con sua madre, apparentemente per i cattivi rapporti con la suocera Sòstrata. In questa scena Lachète, tornato dalla campagna dove risiede abitualmente, si scaglia contro la moglie Sòstrata, accusandola di essere la causa dell allontanamento della nuora. 5 10 15 20 25 LACH TE In nome degli dèi e degli uomini, ma che razza è questa, cos è questa congiura? Possibile che tutte le donne debbano avere le stesse predilezioni e le stesse antipatie, e che non ce ne sia una che non si distingua per il carattere da tutte le altre? Così, all unanimità, tutte le suocere odiano le nuore. L altra passione, è mettersi contro i mariti, con identica ostinazione. Secondo me, vengono tutte dalla stessa scuola di cattiveria: quella scuola, se esiste, sono sicuro che ha per maestra questa qui (indica la moglie). S STRATA Povera me, io che non so di che cosa mi si accusa! LACH TE Eh, non lo sai? S STRATA No, che gli dèi mi assistano e mi concedano di passare insieme la nostra vita LACH TE Che gli dèi mi salvino dalle disgrazie! S STRATA Un giorno ti accorgerai che mi accusi ingiustamente. LACH TE Lo so che è ingiustamente!1 Ma ci sono forse parole adeguate per quello che hai fatto, tu che disonori me, te e tutta la famiglia, e che crei la rovina di tuo figlio, e, come se non bastasse, fai in modo che i nostri parenti da amici ci diventino nemici, dopo che l hanno giudicato degno di affidargli la loro figlia? Tu risulti essere quella che, con la tua faccia tosta, ha provocato tutto questo scompiglio. S STRATA Io? LACH TE Tu, cara moglie, ti ripeto, tu che mi ritieni proprio una pietra,2 non un uomo. O forse perché ho preso l abitudine di starmene molto in campagna, credete che io non sappia come vi comportate qui tutte quante? Io so molto meglio quello che succede qui che quello di dove sto continuamente; e ciò perché, come vi comportate voi in casa, così sarò stimato fuori. già da un pezzo che mi era venuto all orecchio che Filùmena non ti può vedere; non c è nulla di strano; sarebbe stato più strano, se non l avesse fatto! Ma non avrei mai pensato che arrivasse ad odiare tutta la famiglia. Se l avessi saputo, lei piuttosto sarebbe rimasta qui e te ne saresti 1. Lo so che è ingiustamente: Sòstrata accusa Lachète di accusarla in modo non giusto (immerito), cioè a torto; Lachète risponde provocatoriamente che è 258 vero, la accusa in modo non giusto (immerito), cioè non abbastanza . 2. tu che mi ritieni proprio una pietra: espressione proverbiale di origine greca, basata sul paragone con una pietra per indicare stupidità.

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana