T6 ITA - Il prologo “avvocato” del poeta

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO T6 Il prologo avvocato del poeta tratto da Hecy ra, vv. 9-57 (prologo II) ITALIANO Questo è il secondo prologo dell Hecy ra, premesso alla terza rappresentazione della commedia, nalmente coronata dal successo. Come il primo prologo, non affronta questioni di poetica, ma ritorna sugli sfortunati episodi che avevano caratterizzato le vicende del testo ( T5 e p. 255). A recitare è l attore e impresario Lucio Ambivio Turpione, che ci informa di un analogo incidente capitato a Cecilio Stazio, a cui pure il pubblico aveva negato il suo favore. 5 10 15 20 25 Mi presento a voi come avvocato, vestito da prologo.1 Lasciate che vi convinca, così che ora da vecchio io possa usufruire dello stesso privilegio di cui mi sono avvalso quand ero più giovane, allorché son riuscito a fare invecchiare delle commedie che alla prima erano cadute, perché l opera non si perdesse insieme al poeta. Fra queste, le commedie di Cecilio,2 quando le rappresentai la prima volta, con qualcuna feci fiasco, con altre mi ressi a stento. Sapendo che in teatro la fortuna è instabile, mi sobbarcai ad una fatica sicura, con un incerta speranza: mi misi a rappresentare le stesse commedie, per poterne portare in scena altre nuove dello stesso poeta, impegnandomi per non scoraggiarlo dal suo lavoro. Riuscii a rappresentarle fino in fondo: una volta conosciute, piacquero. Così ho restituito al suo posto un poeta, che era stato già rimosso dalla sua attività di scrittore di teatro dalla cattiveria dei suoi avversari. Se io, le sue opere le avessi immediatamente scartate e mi fossi messo a scoraggiarlo, perché lasciasse perdere piuttosto che continuare l attività, lo avrei facilmente persuaso a non scriverne altre. Ora ascoltate serenamente cosa vi chiedo di fare per un riguardo a me. Vi presento La suocera, che finora non mi è mai riuscito di recitare con un po di silenzio, tanta è stata la malasorte che si è abbattuta su di essa. A questa malasorte rimedierà la vostra comprensione, se verrà in aiuto al mio impegno. Quando cominciai a recitarla la prima volta, la notorietà di alcuni pugili (e vi si aggiunse anche l attesa di un funambolo), il corteo degli accompagnatori, il chiasso, le urla delle donne fecero sì che dovetti abbandonar la scena prima del tempo. Tornai alla mia vecchia consuetudine per questa nuova commedia: riprovare ancora. E la ripresento. All inizio, piaccio; appena però si sparge la voce che sta per arrivare uno spettacolo di gladiatori, la gente si precipita, si accalca, urla, fa la guerra per un posto ed intanto io non ce la feci a conservare il mio. Ora confusione non ce n è, c è calma e silenzio. Io ho la possibilità di rappresentare la commedia, voi quella di onorare gli spettacoli scenici. Non permettete che, per colpa vostra, l attività teatrale si riduca a pochi; fate in modo che il vostro 1. vestito da prologo: probabilmente l attore che recitava il prologo entrava in scena con una veste speci ca oppure con un segno distintivo, per esempio portando in mano un ramoscello, per segna- 256 lare al pubblico che si trattava, appunto, del prologo. 2. Cecilio: Cecilio Stazio, considerato il più grande commediografo latino insieme a Plauto e Terenzio: attivo nella prima metà del II secolo a.C., svolse un importante funzione di tramite tra la commedia plautina e quella terenziana ( p. 85).

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana