Tua vivit imago - volume 1

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO 100 105 lo sprechi ora che non fa alcun danno. Io credo che quello le proverà tutte, con le mani e con i piedi, più per far un dispetto a me, che per favorire mio figlio. SOSIA Per quale motivo? SIMONE E me lo chiedi? Mente cattiva, animo malvagio! Però, se mi accorgo che Basta con le parole! Se poi le cose dovessero andare come voglio, che da parte di Pànfilo non ci sia opposizione, mi resta Cremète, che devo cercar di convincere: e spero di riuscirci. Ora il tuo compito è di simulare bene queste nozze, di spaventare Davo, di osservare cosa fa mio figlio, che cosa sta concertando con lui SOSIA Basta così: ci penso io. SIMONE Ora andiamocene in casa: va avanti, ti seguo. (Sosia entra in casa di Simone) (trad. O. Bianco) Analisi del testo La gura del padre In questa commedia Terenzio ci presenta una gura che sarà ricorrente nel suo teatro: quella di un padre, Simone, preoccupato per il comportamento del glio e per le conseguenze che l amore di quest ultimo per una ragazza di umili origini potrebbe avere. La scelta di Simone di imbastire un nto matrimonio per mettere alle strette il glio Pàn lo esempli ca uno dei temi più cari al commediografo: la dif coltà, se non addirittura la mancanza, di comunicazione fra padri e gli. A differenza del tipico senex plautino, che nella stessa situazione avrebbe forse affrontato il glio apertamente, Simone ricorre a un sotterfugio: in tal modo, da vittima di inganni, come di solito era in Plauto, il padre terenziano diventa ingannatore a sua volta. In seguito, quando il servo di Pàn lo, Davo, scoprirà che le nozze fra il suo padroncino e Filùmena (la glia di Cremète) sono in realtà una nzione, fra lui e Simone si instaurerà una sorta di competizione nel creare astuti imbrogli, come del resto le parole del vecchio già preannunciano verso la ne del dialogo con Sosia (rr. 103-104). Un educazione improntata all humanitas Già in questa scena di apertura della sua commedia d esordio viene in primo piano, sia pure brevemente, uno dei temi in assoluto più cari a Terenzio: quello dell educazione dei giovani. da notare, in particolare, come Simone sia un padre per molti aspetti esemplare, ben lontano dalle gure caricaturali proprie del genere comico: molto attento al comportamento del glio, sceglie ciononostante di non tenerlo sotto una stretta custodia, bensì di lasciarlo libero di fare le sue esperienze, informandosi in modo discreto sulle sue azioni. 242 Ancor più signi cativo è che, anche di fronte alla scoperta della relazione segreta di Pàn lo, Simone riconosce in coscienza di non aver nulla di davvero grave da rimproverargli, dal momento che il giovane, in effetti, non è ancora sposato: questa capacità di guardare le cose dal punto di vista degli altri (Simone risponde a Sosia quello che il glio avrebbe potuto rispondere a lui, se lo avesse rimproverato, rr. 77-79), e quindi di comprendere e accettare anche i loro errori, è uno degli aspetti più importanti dell humanitas terenziana. Anche se il padre decide di mettere in scena un matrimonio nto, si tratta di un inganno a n di bene, per mettere alla prova il glio, consentirgli di comprendere i propri errori ed evitare un riprovero che il padre non vorrebbe fargli: «Se, per amore di questa ragazza, si ri utasse di prendere moglie, questa sarebbe, da parte sua, la prima vera colpa da punire (rr. 93-94), afferma infatti Simone, che poi aggiunge: «Se poi le cose dovessero andare come voglio, che da parte di Pàn lo non ci sia opposizione (rr. 101-102). A confronto con il modello Nel prologo di questa commedia il poeta risponde ai detrattori, che gli rimproveravano la contaminatio, richiamandosi all esempio dei predecessori Nevio, Ennio e Plauto, che prima di lui si erano comportati con altrettanta libertà nei confronti dei modelli greci ( pp. 228-229). Un tipico esempio di contaminatio è offerto proprio dal passo qui proposto: Elio Donato, il grammatico tardoantico (IV secolo d.C.) che ci ha lasciato un importante commento alle commedie terenziane, ci informa che nell Andrìa di Menandro questa stessa scena era occupata da un monologo del vecchio padre; il dialogo

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Età arcaica e repubblicana