Il Novecento

La commedia IL NOVECENTO Nel corso del Novecento il termine commedia è usato ormai in riferimento a opere teatrali di carattere assai eterogeneo, che hanno ben poco in comune con il lone che dalla commedia greca nuova arriva, di fatto, no almeno a Goldoni. Quello del francese Eugène Ionesco (1909-1994), per esempio, è un teatro dell assurdo, che si serve della comicità paradossale e del nonsense per esprimere l angoscia esistenziale e l irrazionalità della condizione umana (La cantatrice calva, 1950), mentre in Italia le commedie napoletane di Eduardo De Filippo (19001984), se da un lato rivitalizzano la tradizione comica dialettale, dall altro sono caratterizzate da una commistione di toni comici e drammatici, talora persino tragici (Napoli milionaria!, 1945). Non mancano comunque, ancora oggi, opere che ripropongono l originario carattere allegro e brillante della commedia, senza peraltro trascurare l analisi psicologica e la critica sociale, e talora in chiave metateatrale, come per esempio in Rumori fuori scena (1982) del drammaturgo inglese Michael Frayn (n. 1933), che mette in scena, in parallelo, le vicende dei personaggi di una commedia e quelle degli attori che li interpretano. Locandina del film Napoli milionaria (1950), tratto dall omonima commedia di Eduardo De Filippo (che firma anche la regia della pellicola) e interpretato dallo stesso De Filippo, Totò e Delia Scala. M EMoranda ; La COMMEDIA classica La commedia è un genere letterario teatrale che prevede una rappresentazione drammatica (dal greco dràma, azione ): le vicende narrate sono dunque rappresentate sotto gli occhi del pubblico. ORIGINI Come la tragedia, la nascita della commedia è legata a feste religiose ed era costituita da uno spettacolo misto di poesia, musica, canto e danza. MASCHERA L uso di maschere assolve a una funzione pratica: rende i personaggi tipizzati più riconoscibili; permette agli uomini di recitare anche parti femminili; limita il numero degli attori (un solo attore può interpretare più parti). CONTENUTO E FINALIT I personaggi non sono dèi o eroi, ma persone comuni, di bassa o media estrazione sociale (schiavi, cortigiane, mercanti, artigiani...). Vengono messe in scena vicende della vita quotidiana, in cui il pubblico si può rispecchiare e da cui può trarre occasione per il dibattito. La commedia ha carattere allegro e un lieto fine: suo scopo è far divertire il pubblico. TIPOLOGIE Si distinguono due grandi modelli greci: la commedia antica di Aristofane, caratterizzata da una forte contestualizzazione politica e da un linguaggio aggressivo e osceno; la commedia nuova di Menandro, in cui prevale la dimensione privata, che presenta laboriosi intrecci con scioglimento finale. Il mondo latino, oltre dalla palliata e dalla togata, accoglie un eterogeo sottobosco di rappresentazioni farsesche, di cui non possediamo testimonianze scritte. 207

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana