LA COMMEDIA TRA OTTO E NOVECENTO

I GENERI L esempio di Molière è seguito in Italia, nel secolo successivo, da Carlo Goldoni (1707-1793), considerato il fondatore del teatro moderno per la riforma con la quale supera i limiti della commedia dell arte, divenuta ormai ripetitiva, per mezzo della creazione di personaggi rappresentativi della contemporanea società borghese. Alcune delle sue opere più celebri (I rusteghi; Le baruffe chiozzotte) sono scritte in veneziano. LA COMMEDIA TRA OTTO E NOVECENTO L OTTOCENTO A partire dall Ottocento la commedia viene progressivamente perdendo alcune delle sue caratteristiche peculiari, a cominciare dalla comicità più popolare e buffonesca: il de nitivo affermarsi della società bor- ghese porta all abbandono dei tratti più farseschi e, sul piano ideologico, degli elementi di contestazione e rovesciamento fantastico delle norme e dei rapporti sociali. Allo stesso tempo, l inserimento di elementi patetici fa sì che la distinzione fra teatro comico e drammatico divenga assai meno netta. Fra gli autori di commedie più signi cativi di questo periodo si possono citare due drammaturghi irlandesi: Oscar Wilde (1854-1900), le cui opere sono una satira, ricca di paradossi e di battute brillanti, della società e della mentalità vittoriana (L importanza di chiamarsi Ernesto, 1895); e George Bernard Shaw (1856-1950), le cui commedie esprimono soprattutto una critica delle idee e del costume sociale, con i personaggi che si fanno spesso portavoce del punto di vista dell autore (Pigmalione, 1913). Il Tartufo di Molière Composto e rielaborato tra il 1664 e il 1669, il Tartufo racconta la vicenda di un giovane religiosissimo e di umili origini, Tartufo appunto, che si introduce all interno di una famiglia e conquista la fiducia del capofamiglia, Orgon, il quale gli affida documenti segreti, progetta di dargli in moglie sua figlia e gli intesta tutti i propri beni. La seconda moglie di Orgon capisce, però, che si tratta di un impostore e, per aprire gli occhi al marito, lo convince a nascondersi sotto il tavolo in modo che possa assistere a un tentativo di Tartufo di sedurla. Ormai, tuttavia, quest ultimo è legalmente in possesso dei beni di Orgon. La situazione si risolve infine grazie all intervento del re, che teneva da tempo Tartufo sotto controllo e ora lo fa imprigionare. Secondo la critica, la commedia non è da considerare tanto (o soltanto) un attacco all ipocrisia dei falsi devoti , quanto agli impostori che sfruttano le debolezze caratteriali delle loro vittime, così come i medici sfruttano le malattie del corpo (tema, quest ultimo, che è al centro di un altra celebre commedia di Molière, Il malato immaginario). «Il cielo proibisce in verità certi piaceri, ma con lui si trova un accomodamento Molière, Tartufo Frontespizio del Tartufo di Molière, in un edizione parigina del 1760. 206

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana