BRANI CRITICI

BRANI CRITICI 1. Maurizio Bettini Plauto e il carnevalesco Al lologo e antropologo Maurizio Bettini si deve l applicazione al teatro plautino della categoria di letteratura carnevalesca (o carnevalizzata ), elaborata dal teorico e critico della letteratura russo Michail Bachtin (1895-1975). Il passo che segue è tratto da un testo molto noto e citato, signi cativamente intitolato Un utopia per burla e pubblicato come introduzione a un edizione di due commedie, Mostellaria e Persa, uscita nel 1981. Lo studioso mostra nel dettaglio come tante situazioni delle commedie di Plauto riproducano alcuni degli elementi costitutivi del Carnevale: del nostro, così come del carnevale dei romani (i Saturnalia). 5 10 15 20 25 Certi momenti della vita sociale richiedono l inversione, o quanto meno la sospensione dei rapporti sociologici autentici. Diciamolo pure, il teatro plautino è un teatro carnevalesco : e ricorrendo a questa metafora, a questa categoria culturale, ci avviciniamo forse di più al cuore del problema. Analogamente a ciò che accade nella festa di Carnevale, i ludi scenici plautini agiscono proprio come scompaginamento fittizio, come inversione giocosa dei rapporti sociologici usati. Il codice culturale si inverte, e ne spunta una società governata dal semplice principio del rovesciamento: quasi a mostrare come andrebbe il mondo se tutto si rimescolasse. A Roma, com è noto, questo bisogno di sospensione e di rovesciamento carnevalesco si esprimeva soprattutto nella libertas Decembris dei Saturnali, allorché i rapporti fra padroni e servi si invertivano e trionfava la giocosa libertà della festa.1 Uno spirito analogo [ ] è forse ciò che spiega tanta parte delle situazioni e del registro plautino. I figli ingannano i padri, i servi trionfano sui liberi e sui padroni. Non è un caso che siano proprio queste due categorie di subalterni (gli uni per motivi di classe d età, gli altri per statuto economico e sociologico) a governare nel mondo della commedia. Il rovesciamento carnevalesco vuole che siano loro, per una volta, i padroni, gli arbitri della situazione. Nel carnevale indiano «ognuno recita e momentaneamente può fare esperienza del ruolo del proprio opposto; la moglie in condizione servile fa la parte del marito dominante, e viceversa; il predone fa la parte del predato; il servo fa il padrone; il nemico fa l amico; i giovani sottoposti a restrizione fanno i reggitori dello Stato . Che anzi, questa giocosa e giovanile rottura dell ordine presenta in Plauto altre manifestazioni collaterali che rinviano anch esse alla dimensione carnevalesca. In assenza di padroni e padri, servi e adulescentes si danno generalmente alla vita allegra, godono e banchettano. Mangiare di grasso è per l appunto la cifra dell abbondanza e della festa: e non è certo casuale che questa godereccia distruzione di beni alimentari coincida proprio con il periodo in cui l abituale detentore del potere (il padrone e padre) ha momentaneamente ceduto il suo scettro. (M. Bettini, Un utopia per burla, introduzione a Plauto, Mostellaria, Persa, Mondadori, Milano 1981) 1. Saturnali della festa: durante la festa popolare dei Saturnalia, che si cele- brava tra il 17 e il 23 dicembre, venivano provvisoriamente abolite le distanze so- ciali e in particolare gli schiavi avevano il diritto di esprimersi e di agire liberamente. Comprendere il PENSIERO CRITICO 1. Per quale motivo, secondo te, certi rovesciamenti dei rapporti sociali possono essere utili all equilibrio dei poteri? 2. Come viene rappresentato il tema del carnevalesco nelle commedie plautine? 195

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana