Tua vivit imago - volume 1

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO 65 70 75 80 85 MERCURIO Ma io ti giuro per Mercurio che Giove non ti crede. So per certo che crede più a me senza giuramenti, che a tutti i tuoi. SOSIA Chi sono allora io, se non sono Sosia? A te lo chiedo. MERCURIO Quando io non vorrò essere più Sosia, potrai esserlo tu. Adesso che sono io, guai a te se non te ne vai, uomo innominato! SOSIA (a parte) Accidenti, quando l osservo e rammento la mia figura, come sono fatto io tante volte mi sono visto nello specchio certo mi assomiglia fin troppo. Ha lo stesso cappello, lo stesso vestito; mi assomiglia come mi assomiglio io. Le gambe, i piedi, la statura, il taglio dei capelli, e occhi, naso, labbra, mascella, mento, barba, collo: tutto dico, e che altro? Se ha anche la schiena coperta di cicatrici, non esiste somiglianza più simile. Ma, a pensarci, è anche certo che io sono sempre lo stesso di prima. Conosco il mio padrone, conosco il nostro palazzo, ho sano il senno e sono in sentimento. Non diamo retta a ciò che dice, bussiamo alla porta. (Si avvicina) MERCURIO Dove ti rechi? SOSIA In casa. MERCURIO Neppure montando sulla quadriga di Giove per fuggire di qui eviteresti facilmente un infortunio. SOSIA Non mi è lecito riferire alla mia signora l ambasciata del mio signore? MERCURIO Alla tua signora puoi riferire tutto ciò che vuoi; alla nostra qui non ti lascio avvicinare. Non farmi arrabbiare, altrimenti oggi ti porti a casa le reni fracassate. SOSIA Preferisco andarmene. O dèi immortali, mi appello alla vostra lealtà: dove mi sono perduto? Dove mi sono mutato? Dove ho perso la mia figura? Mi sarei lasciato laggiù, senza ricordarmene? Perché costui possiede davvero tutte le fattezze che prima erano mie. Mi tocca da vivo ciò che non mi toccherà di certo dopo morto.16 Andrò al porto, a raccontare per filo e per segno tutto l accaduto al mio padrone. A meno che anche lui non mi riconosca... Se oggi Giove lassù mi fa questa grazia, io mi rado la testa e da calvo mi metto il berretto.17 (Esce da destra) (trad. C. Carena, con adattamenti) 16. Mi tocca dopo morto: avere, cioè, un ritratto. Sosia allude qui all usanza, praticata nelle famiglie gentilizie, di con- servare un ritratto dei familiari defunti. 17. mi metto il berretto: a Roma, quando uno schiavo veniva affrancato, si rade- va il capo e indossava il pilleus (o pilleum), un copricapo a punta che simboleggiava la libertà. Analisi dei testi Una commedia sui generis L Amphitru o presenta alcune importanti divergenze con il resto della produzione comica plautina: sono anzitutto presenti in scena delle divinità, un fatto unico nel teatro comico latino a noi pervenuto, se si escludono i prologhi pronunciati da divinità minori ( T7). A ciò si aggiunge, per ammissione stessa di Mercurio, che recita il prologo, la 178 de nizione di tragicomoedia (è la prima attestazione latina del termine): si tratta, cioè, di un testo comico improntato, per l argomento mitologico e per alcuni stilemi, alla produzione scenica alta della tragedia. Tipico della commedia è, invece, il ruolo di primo piano af dato allo schiavo, Sosia, che, nei passi qui riportati, è la povera vittima dell inganno di Mercurio.

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Età arcaica e repubblicana