Tua vivit imago - volume 1

L autore Plauto 10 15 20 25 30 35 40 SOSIA Lo giuro: io non credo e non so nient altro così certo come credo che questa notte il dio Notturno2 si è coricato sbronzo. Le sette stelle dell Orsa non si spostano di un dito in cielo, non procede di un dito la luna dal punto ov è sorta, e Orione, Vespero, le Pleiadi non tramontano. Fisse dove stanno le stelle, la notte che non cede di un dito al giorno.3 MERCURIO Continua, o Notte, come hai cominciato, asseconda mio padre. Meglio non puoi prestare un miglior servizio al migliore, è un prestito ben prestato il tuo. SOSIA Notte più lunga di questa io credo di non averla mai vista: forse solo quando mi frustarono e rimasi appeso dalla sera alla mattina. Ma questa qui, accidenti, batte anche quella, e di molto, tanto è lunga. Credo proprio che il Sole abbia fatto una bella bevuta per dormire così; non c è altra spiegazione: ha fatto un po di baldoria a cena. MERCURIO Cosa dici, canaglia? Credi che gli dèi ti somiglino? Furfante, malfattore, ti ripagherò io di queste tue insolenze. Fa tanto di arrivare qui, e ti trovi un accidente. SOSIA Dico a voi, puttanieri che soffrite a dormir soli: questa è la notte buona per far lavorare una donnina troppo cara. MERCURIO A sentir costui, mio padre si sta comportando come si deve, da gran saggio: tiene stretta in letto Alcmena, l ama e segue la propria inclinazione. SOSIA Su, andiamo a riferire ad Alcmena l ambasciata del padrone. (Scorgendo ora Mercurio) Ma chi è l uomo che vedo davanti al palazzo, a quest ora di notte? Non mi va la faccenda. MERCURIO (ancora a parte) Mai visto un fifone simile. SOSIA Mi par di capire: costui oggi mi vuol ritessere il mantello.4 MERCURIO Ha paura l amico. Voglio divertirmi alle sue spalle. SOSIA Una disgrazia: i denti mi prudono.5 Costui mi prepara certamente, come arrivo, un accoglienza pugnesca. Dev essere un cuore pietoso: il mio signore mi ha costretto a star sveglio, e lui oggi mi addormenterà coi suoi pugni. finita, è finita per me. Mio dio, che grande, e che robusto! MERCURIO Adesso gli parlo chiaro, da vicino, che senta cosa dico. Così gli crescerà la paura in corpo. (Ad alta voce, volto verso Sosia) Forza, miei pugni: è un pezzo che non procurate vitto al ventre. Sembra sia passato un secolo da quando, ieri, avete spogliato e messo a nanna quei quattro.6 SOSIA (a parte) Temo forte che qui cambierò di nome: da Sosia divento Quinto. Pretende di aver messo a dormire quattro galantuomini: temo di doverne aumentare il numero. (trad. C. Carena, con adattamenti) 2. dio Notturno: il dio della notte (Nocturnus), citato dal solo Plauto nel passo in esame e attestato poi soltanto in alcune iscrizioni, doveva far parte di quella schiera di divinità che nella religione romana presiedevano ai più disparati aspetti della vita, come la dea della febbre (Febris) o la dea della tosse (Tussis). 3. la notte al giorno: secondo il mito, Giove aveva prolungato la durata della notte per giacere più a lungo con Alcmena. 4. costui mantello: l espressione latina denuo pallium detexere, qui tradotta letteralmente, va intesa nel senso di picchiare . 5. i denti mi prudono: anche questa è un espressione scherzosa per indicare che Sosia ha il presentimento di imminenti percosse. 6. avete spogliato quei quattro: ciò non è ovviamente mai avvenuto, ma Mercurio intende spaventare Sosia. 175

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Età arcaica e repubblicana