Tua vivit imago - volume 1

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO Analisi del testo Introduzioni divine Secondo la de nizione fornita dal losofo Aristotele (384/383-322 a.C.) nella Poetica, il prologo è la parte della tragedia che precede l entrata del coro . Come si vede, in questa de nizione non compare il carattere, proprio invece della commedia latina, di sezione dedicata alla presentazione formale dell opera (fonti, occasioni di composizione, trama). con il poeta tragico Euripide (ca 480-406 a.C.) che si inizia ad assegnare al prologo una funzione simile a quella plautina, il carattere cioè di un monologo in cui un personaggio (in alcuni casi una divinità) interviene per introdurre l argomento del dramma e anticiparne lo svolgimento, in modo da facilitarne la comprensione. Questa innovazione euripidea in uenza poi la Commedia Nuova (cioè la produzione comica di Menandro, Dì lo, Filèmone), passando così ai latini che, come abbiamo visto ( p. 129), si ispirano per le trame e per la struttura proprio a questa produzione teatrale greca. In questo prologo Plauto porta sul palcoscenico, con il compito di introdurre i personaggi e l azione, un dio del tutto particolare e ben noto al suo pubblico, il Lar familiaris. La scelta non è isolata: anche nella Cistellaria, nel Rudens e nel Trinummus il prologo è recitato da divinità minori del pantheon romano. La presenza di un Lar a introdurre una commedia tutta giocata sui rapporti familiari e sulle ricchezze della casa è, tuttavia, una scelta particolarmente ef cace: i Lares, di probabile derivazione etrusca, avevano infatti il compito di vegliare sui crocicchi (Lares compitales) o sull ambiente domestico (Lares familiares). I Lari familiari erano raf gurati in statuette bronzee, con in braccio una cornucopia e impegnati in una danza. Quello che Plauto ci offre è una sorta di autoritratto del dio, che descrive i propri compiti, gli onori che riceve o si aspetta di ricevere , le relazioni che intrattiene con gli abitanti della casa sotto la sua protezione. I rapporti familiari Il discorso del Lar presenta una serie di elementi di grande interesse. Prima di tutto il dio indica un termine temporale relativo alla sua attività: egli è «da molti anni il protettore della famiglia. Il legame tra la famiglia e la divinità era nato con la costituzione della famiglia stessa e l esistenza del Lar è a essa strettamente connessa. La relazione è tanto più forte in quanto Fedra, la glia dell avaro Euclione, non ha mai mancato di tributare al protettore divino gli onori dovuti. Il Lar accenna inoltre ai due fatti principali su cui si svilupperà l intreccio: il ritrovamento della pentola piena d oro da parte di Euclione e la violenza subita da Fedra; tuttavia, a differenza di quanto accadeva in genere nei prologhi greci, non fornisce alcuna anticipazione sul nale della commedia, ma, lasciando alle vicende il loro naturale svolgersi, desta ancor di più l attenzione degli spettatori, che, informati sui precedenti, nel corso della commedia vedranno portate a termine le premesse tracciate dal Lar. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Chi sta raccontando in prima persona l antefatto della storia? Di che cosa si lamenta? 2. Quali sono le intenzioni del Lare familiare? Da quale considerazione sono mosse? 3. Qual è lo scopo della parte finale del monologo («Ma ecco il vecchio che strilla in casa, secondo il suo solito. Vuole scacciar fuori la vecchia serva perché non si accorga di nulla. Credo abbia voglia d ispezionare l oro per paura che l abbiano rubato , rr. 21-23)? COMPETENZE ATTIVE Per discutere in classe Nel suo libro L avarizia. La passione dell avere (il Mulino, Bologna 2009), lo studioso Stefano Zamagni ripercorre la storia di questo vizio capitale, vero protagonista dell Aulularia. «Indossando di volta in volta i panni dell avidità, della cupidigia, dell usura, della concupiscenza, della taccagneria o della grettezza, la struttura camaleontica dell avarizia è tale che essa può addirittura assumere le sembianze della virtù . Alla luce di questa suggestione, organizza un dibattito in classe intorno a questi due temi: può l avarizia avere una connotazione positiva, soprattutto in ambito economico? come si definisce oggi l avaro? 166

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Età arcaica e repubblicana