Tua vivit imago - volume 1

L INCONTRO CON L AUTORE DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO LO STILE DI PLAUTO virtuosismo retorico giochi linguistici numeri innumeri Questo scoppiettante monologo è costellato da una tta serie di gure retoriche, che costituiscono uno dei tratti principali dell arte comica di Plauto, autore vivacissimo e ricco di mirabolanti giochi linguistici. Nel brano riportato spiccano anzitutto le gure etimologiche* (nitoribus nitidis, v. 217; munditiis Munditiam, v. 225, che contiene anche una personi cazione*; unguentum, unguor, v. 226); i poliptoti* (condimentis condimento, vv. 219-220; placeam placeo, v. 227); le allitterazioni* (salsum neque suave esse e amor admiscetur, v. 222; lep dum et lenem, v. 223). Dal punto di vista metrico, è possibile notare quella varietà che caratterizza tutte le commedie plautine, sintetizzata dalla celebre espressione numeri innumeri ( p. 122): il monologo di Lisidàmo è costruito su un alternanza di versi anapestici, già peculiari della commedia greca antica, specialmente in quella parte che veniva chiamata paràbasi (intermezzo nel quale i coreuti, cioè i membri del coro, si toglievano la maschera e si rivolgevano agli spettatori). Si tratta di versi dall andamento vivace, con cui il poeta vuole rappresentare la baldanza del vecchio Lisidàmo, convinto di un prossimo successo amoroso. I TEMI DI PLAUTO deformazione caricaturale mondo rovesciato amore come condimentum Il brano esempli ca una gura caratteristica del teatro di Plauto, quella del vecchio innamorato. Nel mondo romano la gura del senex godeva di grande rispetto: agli anziani faceva riferimento l intera familia, che riconosceva loro un potere quasi assoluto all interno del nucleo familiare; lo stesso Senato derivava il suo nome (senatus) dall originaria composizione senile. Nel mondo rovesciato plautino, invece, il senex diventa oggetto di scherno: a lui vengono attribuiti difetti come l eccessiva severità e l avarizia, ma egli può anche diventare, come in questo caso, la caricatura grottesca dell innamorato. Se infatti in alcune commedie, come lo Pseudo lus, i vecchi agiscono come gure dalla mentalità irrigidita e chiusa, in altre, come appunto la Cas na, la deformazione comica di questo personaggio produce un immagine vistosamente contraria a ogni principio della morale romana: mentre il vecchio burbero poteva apparire, pur nella sua antipatia, ancora accettabile agli occhi di un romano, il vecchio innamorato propone un tipo umano del tutto esecrabile. Lisidàmo ne è un esempio perfetto, destinato a fare scuola nella commedia dell arte. La sua risibile infatuazione per la giovane Càsina lo porta a venir meno ai suoi doveri di pater familias e a mettersi in competizione con il glio: proprio questo suo abdicare al ruolo di capofamiglia, mettendosi in ridicolo di fronte a coloro che per legge gli sono sottoposti, lo rende meritevole di una punizione esemplare messa in atto dalla moglie e dai suoi aiutanti. La caratterizzazione grottesca del personaggio è ben rappresentata nei versi in esame, nei quali Lisidàmo sembra comportarsi come un adolescente in preda alla passione amorosa, dalla quale è accecato al punto di convincersi di essere ricambiato dalla giovane. Le sue moine e la volontà di accrescere le sue improbabili attrattive con i profumi e gli unguenti ne fanno una caricatura di irresistibile comicità. 142

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Età arcaica e repubblicana