Tua vivit imago - volume 1

L autore Plauto Nam ubi amor condimentum ine rit, cuivis placituram [ credo, neque salsum neque suave esse potest quicquam, ubi amor [non admiscetur. Fel quod amarumst, id mel faciet: hominem ex tristi lep dum [et lenem. Infatti dove entra come condimento l amore, ogni cibo piacerà a chiunque, io credo, invece non ne potrà riuscire saporito e gradevole nessuno senza l aggiunta dell amore. Addolcisce l amarezza del fiele rendendola come il miele, un uomo torvo lo fa galante e soave. 225 Hanc ego de me coniecturam domi facio magis quam [ex auditis: qui quom amo Cas nam magis, inicio munditiis Munditiam [antideo. Myropo las omnis sollicito: ubicumque est lep dum [unguentum, unguor, ut illi placeam: et placeo, ut videor. Sed uxor me excruciat, [quia vivit. Tristem astare aspicio: blande haec mihi mala res appellanda est. Congetturo tutto questo più per esperienza domestica che per sentito dire: da quando amo Càsina, ho un aspetto migliore, sono più elegante della stessa Eleganza. Metto in moto tutti i profumieri, mi profumo dei profumi più galanti per piacerle: e le piaccio, mi sembra. Però mi tormenta mia moglie per il fatto ch è in vita. Ma eccola truce, ritta, davanti a casa. Eppure, questa mia maledizione, devo apostrofarla con tenerezza. (trad. C. Carena, con adattamenti) tivo. Fel quod faciet: lett. il ele, che è amaro, lo renderà [dolce come il] miele . amarumst: aferesi per amarum est. hominem lenem: sottintende faciet. 224-228. Hanc ego appellanda est de me: qui nel senso di da me stesso , dalla mia esperienza . domi: locativo del sostantivo domus ( in casa ). ex auditis: lett. dalle cose udite (participio perfetto neutro plurale sostantivato del verbo audio). qui: pronome relativo, riferito a me. inicio : il termine nel contesto non dà senso e per questo è posto fra le cruces, che indicano che la parola è corrotta e che non si è riusciti a ricostruirne la forma corretta. antideo: il verbo sta per anteeo, che si costruisce con l accusativo della persona (Munditiam) e l ablativo della cosa (munditiis) in cui si è superiori. Munditiam: la maiuscola indica che qui Lisidàmo si riferisce alla personi cazione* stessa dell eleganza; nota la gura etimologica e l allitterazione con munditiis. unguentum, ungor: letteralmente dovunque c è AMORE COME CONDIMENTUM Lisidàmo inserisce il sentimento amoroso in un contesto culinario: come ogni piatto risulterebbe insipido senza l aggiunta di questo condimento, così lo è la vita di chi non ama. Non è casuale la scelta del verbo ine rit, da insum: l amore è un ingrediente che sta tra gli altri e che, mescolato e amalgamato (admiscetur) con questi, impreziosisce ogni pietanza. Salsum, suave, amarum sono aggettivi normalmente usati in contesto culinario e qui applicati all amore. ENFATIZZAZIONE L insistenza allitterante su alcuni suoni enfatizza e sottolinea fonicamente la metafora culinaria e la tras gurazione dell amor in condimentum. ENFATIZZAZIONE Di nuovo un poliptoto, placeam-placeo, che af anca, non senza ironia ed effetto comico, il congiuntivo della proposizione nale in cui Lisidàmo dichiara di profumarsi per piacere alla giovane e l indicativo con cui Lisidàmo esprime invece la certezza di piacerle già. La frase allitterante con cui si apre l ultimo verso introduce l arrivo di un nuovo personaggio, la moglie di Lisidàmo. ARCAISMI E GRECISMI Anche arcaismi (quom equivale a cum e introduce una proposizione temporale; omnis equivale a omnes) e grecismi denotano la ricchezza e l originalità dello stile plautino. Il grecismo myropo la indica il profumiere, professione di per sé sentita come legata a un mondo di blandizie orientaleggianti. DEFORMAZIONE CARICATURALE Offuscato dall innamoramento per una giovane fanciulla, Lisidàmo appare in questo suo monologo completamente privo di ragione e si lascia andare a vagheggiamenti e fantasie tipiche dell innamorato. Egli arriva ad affermare et placeo, ut videor: è insomma convinto che Càsina ricambi il suo sentimento. un profumo piacevole, mi profumo . quia vivit: proposizione causale. La presenza della moglie impedisce ovviamente a Lisidàmo di sposare la giovane di cui è innamorato; ma qui il personaggio sembra sfogare, più in generale, la tipica insofferenza del marito verso la moglie, vista come una maledizione , una disgrazia (mala res). Tristem: predicativo di eam sottinteso (riferito a uxor). haec mala res: è il soggetto di appellanda est, perifrastica passiva con il dativo d agente mihi. 141

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana