3. Lo stile

L autore Plauto Un mosaico del III secolo d.C. raffigurante la scena di una commedia, probabilmente di Plauto. in breve Proprio per questo il rovesciamento carnevalesco, anche nel caso delle commedie di Plauto, non è da considerare come una critica o una contestazione dell ordine sociale e politico, bensì come qualcosa che di quell ordine costituisce una parte integrante e che contribuisce alla sua conservazione. 3. Lo stile Cantica e deverbia Nelle commedie di Plauto le parti recitate, dette deverbia*, si alternano a quelle eseguite con accompagnamento musicale, dette cantica*, che permettono agli attori di dare prova del proprio virtuosismo canoro e che costituiscono una novità rispetto alla Commedia Nuova greca. Gli strumenti di accompagnamento musicale sono le tibiae (strumenti a fiato simili ai moderni flauti), per lo più impa res, ovvero con i tubi di lunghezza diversa. I deverbia sono scritti in senari giambici, vale a dire nel metro classico generalmente usato nel teatro arcaico; per i cantica, invece, Plauto utilizza una grande varietà di metri, i numeri innumeri dell epitaffio citato da Gellio ( p. 122). Questo costituisce un elemento di grande novità rispetto ai modelli greci: la critica tende a interpretarlo come un significativo aspetto della maggiore importanza attribuita, nel teatro plautino, alla comicità della singola scena piuttosto che allo sviluppo generale della trama. Come scrive lo studioso Cesare Questa, «Plauto [ ] trasforma in parti cantate (cantica), scritte in metri lirici, brani che negli originali greci sono scritti in trimetri giambici, cioè nel metro della recitazione. [ ] L abbondanza di parti cantate e comunque l alternarsi di metri solo recitati e di quelli che venivano declamati su di un sottofondo musicale (del flauto, pare) fanno comprendere [ ] che la palliata procede per scene , collegate ovviamente dal filo della vicenda, ma dove viene esaltato [ ] il singolo momento , cioè quanto si svolge a quel punto della vicenda, talora con trascuratezza o almeno con indifferenza per quel che è venuto prima e seguirà poi . Nelle sue commedie Plauto alterna deverbia (parti recitate, in senari giambici) e cantica (parti cantate, polimetriche, con accompagnamento musicale delle tibiae). 133

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana