I RAPPORTI CON I MODELLI GRECI E LATINI

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO in breve „ I RAPPORTI CON I MODELLI GRECI E LATINI difficile valutare La Commedia Nuova greca Molto importante e dibattuta è il debito di Plauto la questione del rapporto di Plauto con i suoi modelli greci. nei confronti della In un ironica battuta della Mostellaria (vv. 1149-1151), Plauto Commedia Nuova, dichiara che le sue trovate sono degne di due commediografi data la perdita quasi totale degli greci, Dìfilo e Filèmone, esponenti della Commedia Nuova, originali greci. insieme al maggiore autore di questo specifico genere comico, Menandro: «Se sei amico di Dìfilo e Filèmone, raccontagli il tiro che ti ha giocato il tuo schiavo: fornirai loro dei raggiri meravigliosi per le commedie (trad. C. Carena). Senz altro Plauto, come gli altri autori di palliatae, ha presenti questi modelli; tuttavia è molto difficile definire con esattezza i confini delle sue relazioni con gli originali greci. Il motivo principale di questa difficoltà è dovuto alla perdita della quasi totalità dei testi della Commedia Nuova: a parte Menandro, di cui restano comunque una sola commedia integra e frammenti più o meno ampi di altre, degli altri autori abbiamo poco più che alcuni titoli. Busto di Menandro, copia romana di un originale greco del IV secolo a.C. Roma, Musei Vaticani. Plauto non traduce Le innovazioni di Plauto Cicerone, nel De nibus bonorum et malorum (I, 2, 4), definisce letteralmente i testi teatrali latini come tradotti alla lettera dai modelli greci (fabellas Latinas ad verbum e le commedie greche, Graecis expressas). Sarebbe tuttavia scorretto pensare che Plauto faccia delle semplici traduma ne riprende zioni: pur mantenendo l ambientazione greca, che fra l altro gli consente di mettere in scena situazioni, trame e personaggi con personaggi e situazioni che sarebbero deplorevoli in un contesto romano (per esempio, la la massima libertà: rivalità amorosa tra padre e figlio), egli lavora sui suoi modelli con la massima libertà e con contamina i modelli, una coerenza e originalità di stile che lo rendono unico e inconfondibile. introduce cantica e sacrifica Plauto, infatti, conserva le linee essenziali delle trame degli originali, ma non esita ad la verosimiglianza apportare modifiche laddove una diversa soluzione gli appaia più efficace per il diveralla comicità. timento del pubblico. Ricorre inoltre alla pratica della contaminazione , ovvero l inserzione, in un suo testo derivato da una commedia greca, di scene ricavate da un altra commedia, sempre greca: una pratica, questa, ampiamente utilizzata anche da Terenzio ( p. 228). Lo stesso Plauto definisce due volte, nel prologo dell Asinaria (v. 11) e del Trinummus (v. 19), la propria operazione con l espressione vortit (o vertit) barbare, cioè ha tradotto [dal greco] in una lingua straniera [il latino] (assumendo dunque il punto di vista dei Greci, per i quali il latino è una lingua barbara ), espressione che non indica una semplice traduzione letterale, bensì una traduzione artistica, adattata alla lingua, alla cultura e al gusto del pubblico. Rispetto alla Commedia Nuova greca, inoltre, i testi plautini comprendono delle parti cantate: laddove il modello presentava dei dialoghi o dei monologhi semplicemente recitati, il poeta latino introduce delle parti accompagnate dalla musica (cantica p. 133). Altro importante elemento di differenza è la scarsa attenzione di Plauto per la coerenza e la verosimiglianza della trama e della psicologia dei personaggi, trascurate senza particolari scrupoli a favore della ricerca del buffonesco e del divertimento. Per concludere, si può affermare che Plauto, pur prendendo ispirazione dal teatro greco, opera un processo di adattamento al gusto di un diverso tipo di pubblico, privilegiando soprattutto la comicità, spesso piuttosto franca e non esente da una certa trivialità, e un linguaggio a tratti pirotecnico, ben diverso dall eloquio quotidiano, quasi dimesso, di Menandro. 128

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana