T3 LAT ITA - Il lamento di Andromaca

Il contesto letterario La prima produzione letteraria T3 Il lamento di Andromaca tratto da Andromacha aechmalo tis (frr. 39, 40 e 41 Traglia) LATINO ITALIANO Al ciclo troiano apparteneva l Andromacha aechmalo tis ( Andromaca prigioniera ), che narrava il triste destino della moglie di Ettore, costretta ad assistere all uccisione del glio Astianatte. Nel disperato lamento della protagonista il poeta dispiega tutta la sua abilità retorica e il gusto per le gure di suono. Questi versi, che si con gurano come una monodia (canto di una sola voce), erano considerati il vertice della produzione teatrale di Ennio e la tragedia era rappresentata con successo ancora ai tempi di Cicerone, che infatti la cita e la loda (Tusculanae disputationes III, 44). Metro: alternanza di versi differenti (tetrametri cretici, settenari trocaici, dimetri anapestici) 5 10 Ex opibus summis opis egens, Hector, tuae. Quid petam praesidi aut exe quar, quove nunc auxilio exili aut fugae freta sim? Arce et urbe orba sum. Quo acc dam, quo appl cem? Cui nec arae patriae domi stant, fractae et disiectae iacent, fana flamma deflagrata, tosti alti stant parie tes deformati atque abie te crispa. O pater, o patria, o Priami domus! Saeptum altiso no cardine templum; vidi ego te adstante ope barbarica, tectis caelatis laqueatis auro ebo re instructam regif ce. Da una condizione di somma potenza in cui ero sono ora bisognosa, Ettore, del tuo aiuto! Quale difesa potrei chiedere, o dove cercare, o su quale aiuto per sfuggire all esilio e all abbandono della patria potrei io contare? Sono priva della mia rocca e della mia città. A chi andarmi a inginocchiare, chi andar a supplicare? Non sono più in piedi in patria gli altari patrii: giacciono a terra infranti e dispersi, i templi sono stati distrutti dalle fiamme, restano in piedi gli alti scheletri bruciati, informi e con le travi contorte. O padre, o patria, o reggia di Priamo! Eri come un tempio chiuso da altisonanti cardini, io ti ho visto, quando era salda la potenza troiana, coi tuoi soffitti a cassettoni cesellati, regalmente adorna d oro e d avorio. 1-7. Ex opibus crispa Ex opibus summis: da una grande ricchezza . Il poeta gioca sul doppio signi cato di opes: ricchezza nel primo caso, aiuto nel secondo. Questo gioco di parole, unito al poliptoto* opibus... opis, dà un forte rilievo alla katastrophè, cioè al capovolgimento della situazione del personaggio che dalla massima felicità e potenza passa di colpo nell estrema miseria. petam praesidi: allitterazione*, come anche fugae freta al verso successivo. Praesidi è genitivo partitivo: quale presidio . exe quar: rispetto al precedente petam, potrei chiedere , exe quar, potrei cercare , produce un effetto di ampli cazione, a suggerire un crescendo di disperazione tra l impossibilità di chiedere aiuto e quella persino di andare alla ricerca di aiuto. In entrambi i casi si tratta di un congiuntivo dubitativo. auxilio exili: paronomasia*, come anche urbe orba al v. 4 e fana amma al v. 6. freta: questo aggettivo richiede l ablativo (auxilio). Arce et urbe: non è improbabile che la menzione dell arx, oltre a rimandare al sommo comando della dinastia di Priamo, indichi anche la richiesta di soccorso e protezione nella condizione attuale di Andromaca. Nell espressione arce et urbe si può cogliere un richiamo al linguaggio sacrale romano: la medesima forma infatti ricorre in antichissime preghiere uf ciali, con le quali si chiedeva agli dèi la salvezza e la protezione della rocca e della città. orba: regge l ablativo (arce e urbe). Quo acc dam, quo appl cem?: lett. alle gi- nocchia di chi potrei cadere? a chi potrei appoggiarmi? . domi: locativo che signi ca in casa o, come qui, in patria . fana flamma: allitterazione. tosti: participio perfetto del verbo torreo, brucio . abie te crispa: ablativo di qualità; abies è metonimia* per oggetto fatto di legno d abete . 8-15. O pater turpari pater patria: gura etimologica*, come vitam evitari al v. 14. cardine: metonimia ( cardine per porta ); con altiso no è evocato, però, proprio il suono del cardine. Si tratta di un ablativo di causa ef ciente. te: si riferisce sempre alla Priami domus. adstante ope barbarica: ablativo assoluto; l aggettivo barbaricus (in quanto non greco o romano) è qui nel senso di troiano . regif ce: avverbio ( regalmente , sontuosamente ). 101

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana