Leggere di matematica - Codici segreti

ggere gere di ge Codici segreti La statistica nella sua evoluzione non è molto diversa da altre scienze: nasce come attività pratica il cui fine era la soluzione di problemi concreti; ma il suo ingresso a pieno titolo tra le discipline scientifiche è da identificare intorno al XVII secolo grazie allo sviluppo della matematica e al metodo galileiano. I protagonisti della matematica A metà del XVI secolo su Londra si abbatté un epidemia di peste, e si iniziarono a pubblicare i bollettini settimanali sui decessi; basandosi su questi dati il commerciante inglese John Graunt derivò e pubblicò le prime tabelle di probabilità di vita. Nel tempo gli usi della statistica hanno riguardato i più svariati campi. Con il progresso delle tecnologie dell informazione si sono avviati nuovi particolari impieghi di procedure statistiche: per esempio, l analisi delle frequenze delle parole in testi letterari o l analisi delle frequenze delle sillabe o delle lettere in una lingua. Proprio questi ultimi studi hanno portato all utilizzo della statistica anche per la costruzione e per la traduzione di codici simbolici. Il modo più semplice per costruire un codice segreto (crittografia) è quello di sostituire a ogni lettera dell alfabeto un altra lettera, secondo un meccanismo di traslazione dell alfabeto. Per esempio, traslando l alfabeto italiano di cinque posti, si avrebbero i seguenti abbinamenti: John Graunt (1620-1674) è stato uno studioso britannico di statistica e precursore della statistica moderna. I Registri di mortalità sono la rappresentazione della sua opera più conosciuta. Studiò i decessi della popolazione di Londra suddividendoli in classi di età, sesso e causa di morte. In base a questi dati riuscì a stabilire quanti neonati su 100 avrebbero raggiunto le diverse età. A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z F G H I L M N O P Q R S T U V Z A B C D E Così, se volessimo tradurre in codice segreto la frase: Nel mezzo del cammin di nostra vita scriveremmo: SLQ RLEET ILQ HFRRPS IP STABZF DPBF Non è una codifica molto sicura, perché qualunque sia il numero di passi di cui si trasli l alfabeto è possibile decrittare un messaggio codificato in questo modo, purché sia piuttosto lungo, attraverso l analisi delle frequenze delle lettere. Ogni lingua, infatti, utilizza in modo non uniforme le lettere dell alfabeto; alcune sono utilizzate di più (per es. nelle lingue indoeuropee, le vocali) altre sono utilizzate di meno. Nella tabella a lato è riportata la frequenza relativa di utilizzo delle lettere nella lingua italiana (approssimata al decimo) rilevata analizzando molti testi. 282 Lettera Frequenza relativa % e 11,8 a 11,7 i 11,3 o 9,8 n 6,9 l 6,5 r 6,3 t 5,6 s 5,0 c 4,5 d 3,7 p 3,1 u 3,0 m 2,5 v 2,1 g 1,6 h 1,5 f 1,0 b 0,9 q 0,5 z 0,5 Tot 100

Il Maraschini-Palma - volume 1
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