Leggere di matematica - Leon Battista Alberti, Ludi

ggere gere di ge Ludi matematici Leon Battista Alberti Leon Battista Alberti (1404-1472) è stato un grande architetto e letterato. Fra le sue opere di argomento artistico e matematico ricordiamo il trattato del 1435 De pictura (tradotto in volgare dal suo amico Filippo Brunelleschi), nel quale Alberti pone le basi teoriche della prospettiva come teoria matematica finalizzata alla rappresentazione sul piano di oggetti tridimensionali. Approfondisci Leon Battista Alberti Questo brano è tratto dai Ludi matematici di Leon Battista Alberti, un piccolo trattato, scritto attorno al 1450. Leon Battista Alberti visse principalmente a Roma e a Firenze, studiò e operò in quel particolare periodo del Rinascimento in cui alla matematica si attribuì un compito nuovo: l essere strumento di collegamento tra scienza e tecnica, tra scienza e arte. Alberti si interessò anche di rappresentazione cartografica, cioè di costruzione di carte e mappe per la navigazione: collaborò con l astronomo e cartografo Paolo Toscanelli per la realizzazione delle mappe del primo viaggio di Cristoforo Colombo. Della sua opera di grande architetto rimangono testimonianze fondamentali in alcune città italiane: in particolare il Tempio Malatestiano a Rimini, la chiesa di S. Maria Novella a Firenze, le chiese di S. Andrea e di S. Sebastiano a Mantova. Il brano qui riportato è il primo di sette problemi che egli chiama complessivamente «Misurare sol col vedere : problemi in cui attraverso l osservazione e la misura di alcune distanze si riesce a stabilire la misura di una costruzione altrimenti non misurabile o difficilmente misurabile, quale l altezza di una torre: si tratta di una misura a vista della lunghezza di un segmento che ha un estremo inaccessibile. La lingua utilizzata è ovviamente un italiano arcaico, ma egli aiuta anche con dei disegni e dà delle indicazioni pratiche: per segnare un punto, per esempio, suggerisce di utilizzare un po di cera e individua poi ciascun punto con una lettera. LEGGI IL BRANO S A C B 228 e volete solo col vedere, sendo in capo d una piazza, misurare quanto sia alta quella torre quale sia a piè della piazza, fate in questo modo. Ficcate uno dardo in terra, e fermatelo ch egli stia a piombo fermo, e poi sostatevi da questo dardo quanto pare a voi, o sei o otto piedi, e indi mirate alla cima della torre dirizzando il vostro vedere a mira per el diritto del dardo, e lì dove il vedere vostro batte nel dardo, fatevi porre un poco di cera per segno e chiamisi questa cera A. E più, a stato e fermezza delli vostri piedi e viso quale mirasti la cima, mirate giù basso il pie della medesima torre, e qui simile, dove al dardo vostro batte il vostro vedere, ponete un altra cera, e chiamisi questa seconda cera B. Ultimo, mirate qualche luogo in detta torre, noto a voi e atto a potersi facilmente misurare col vostro dardo quando v appressate alla torre, come sarà forse l arco dell uscio o qualche pertuso o simile posto in basso. E come facesti mirando la cima e mirando il pie della torre, così qui fate, e ponetevi una terza cera nel vostro dardo dove batte il vostro mirare. Questa è cosa nota, e chiamasi questa terza cera C, come qui vedete la pittura.

Il Maraschini-Palma - volume 1
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