Diritto ed economia. Istruzioni per l’uso - Per il settore

Educazione ambientale Agenda 2030 377 I migranti ambientali ogni anno milioni di persone sono costrette ad abbandonare il proprio territorio di origine alla ricerca di condizioni di vita migliori e più salubri, a causa del progressivo deterioramento della situazione ambientale nel loro Paese di origine. Questi sfollati sono detti migranti ambientali . L Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) li definisce quelle persone o gruppi di persone che, a causa di improvvisi o graduali cambiamenti nell ambiente che influenzano negativamente le loro condizioni di vita, sono obbligati o scelgono di lasciare le proprie case temporaneamente o permanentemente, muovendosi all interno del proprio Paese o oltrepassando i confini nazionali . Il fenomeno delle migrazioni ambientali è destinato a crescere sempre di più nei prossimi anni, per effetto dei cambiamenti climatici in atto e dell azione antropica dell uomo, che attraverso progetti di sviluppo (come le grandi dighe) o la deforestazione opera in modo invasivo sull ambiente naturale, nonché a causa di eventi naturali come i terremoti. L insieme di queste condizioni crea fenomeni avversi (cicloni, tornado, inondazioni, siccità, alluvioni, valanghe, innalzamento del livello del mare), che hanno un impatto devastante sulla disponibilità di acqua e cibo e sulla diffusione di malattie. Secondo i dati raccolti dall UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees, l Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) il fenomeno complessivo dei migranti ambientali è in continua crescita e interessa soprattutto i Paesi in via di sviluppo, perché sono i più vulnerabili, in quanto la loro economia è collegata prevalentemente al sostentamento consentito dalle risorse del loro territorio. Dal punto di vista giuridico, nelle norme internazionali non esiste ancora una definizione di profughi ambientali, motivo per cui non è riconosciuto loro lo status di rifugiati (definito dalla Convenzione di Ginevra del 1951), poiché non fuggono dalle persecuzioni, ma da disastri ambientali, e di conseguenza non hanno alcun diritto.

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