2. La produzione in lingua d’oïl

La letteratura delle origini | UNIT 1 la parola dell epica nazionale tedesca, l Hildebrandslied (Canto di Ildebrando): nei suoi 68 YHUVL DOOLWWHUDWL VL FDQWD OD OHJJHQGD RVWURJRWLFD GHO GXHOOR WUD XQ SDGUH H XQ JOLR QHO TXDOH HQWUDQR LQ FRQ LWWR LO VHQWLPHQWR GHOOD IHGHOW¢ IDPLOLDUH H TXHOOR GHOO Rnore cavalleresco. Nel resto d Europa, dove il rapporto fra latino e lingue nazionali è più stretto, la letteratura volgare prende le mosse più tardi: nell area delle parlate romanze, tuttaYLD D SDUWLUH GDOOD QH GHOO ;, VHFROR VL VYLOXSSDQR IRUPH DUWLVWLFKH GHVWLQDWH D LQFLGHUH SURIRQGDPHQWH VXOO LPPDJLQDULR OHWWHUDULR GHL VHFROL VXFFHVVLYL 7DOH RULWXUD avviene nell ambito delle FRUWL IUDQFHVL, dove accanto al genere letterario HSLFR si impongono, grazie all attività di poeti detti trovatori e trovieri, i generi letterari del romanzo e della OLULFD, i quali adattano motivi e forme originali alle esigenze e DL YDORUL GL XQ SXEEOLFR UDI QDWR FKH VD GHFLIUDUQH H DSSUH]]DUQH LO PHVVDJJLR Trovatori e trovieri Trovatore (o trovadore) è il poeta in lingua d oc della Francia meridionale, troviere è invece quello in lingua d o l della Francia settentrionale: entrambi scrivono versi accompagnati da musica, da essi stessi composta, suonata di solito su strumenti a corda. I due termini derivano dal verbo trobar, che significava comporre testi letterari , ma la cui etimologia è discussa. L opinione oggi prevalente presso gli studiosi riconnette il vocabolo all ambiente monastico: trobar sarebbe derivato dal latino medievale tropare, che a sua volta veniva da tropum invenire, ricercare il tropo , vale a dire creare i versetti o le prose ritmiche dei testi liturgici, dove parole e musica fossero strettamente collegate. 2. LA PRODUZIONE IN LINGUA D O L $ SDUWLUH GDOOD QH GHOO ;, VHFROR VL VYLOXSSD QHOOD )UDQFLD GHO 1RUG una vasta produzione letteraria in volgare, la lingua d o l, così denominata dal modo di dire sì in francese antico. Per chiarezza di esposizione, si è soliti distinguere tali opere in una PDWHULD GL )UDQFLD e in una materia di Bretagna: alla prima attengono le cosiddette chansons de geste (canzoni di gesta), in cui vengono cantate le gesta di Carlo Magno e dei suoi paladini, impegnati nella strenua difesa della cristianità e dell Occidente contro la minaccia saracena; alla seconda appartengono invece le prose e i versi che celebrano le leggende dei cavalieri di re Artù e della TavoOD 5RWRQGD 'D WDOL PDWHULH VL VYLOXSSDQR GXH FLFOL VSHFL FL FLDVFXQR FRQ WHPL H caratteri propri: il FLFOR FDUROLQJLR, animato dall'esaltazione dell eroismo, della dedizione alla fede e della devozione per l imperatore, e il FLFOR EUHWRQH, fondato sull amore e sull avventura. Il ciclo carolingio Le FDQ]RQL GL JHVWD sono componimenti in origine cantati (e per questo detti chansons) che raccontano imprese belliche ed eroiche (gesta, appunto) del passato, aggiornate e rielaborate soprattutto grazie alla cultura orale delle popolazioni romanze. In alcuni casi, l argomento trae spunto da storie classiche, aventi per protagoniVWL JOL DQWLFKL HURL JUHFL H URPDQL 7XWWDYLD LO ORQH SL ULFFR H LPSRUWDQWH ª FRVWLWXLWR dalla narrazione delle azioni dei FDYDOLHUL GL &DUOR 0DJQR, i quali diventano la perVRQL FD]LRQH GHJOL LGHDOL H GHL YDORUL GL IRU]D QRELOW¢ H IHGH HVDOWDWL QHO 0HGLRHYR 36 L epica francese: le canzoni di gesta

Specchi incantati - Le origini della Letteratura
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