I Saperi Fondamentali di Letteratura latina - volume 1

L autore Cicerone la Pro Archia poeta, orazione giudiziaria pronunciata nel 62 a.C., nella quale Cicerone difende Aulo Licinio Archia, un poeta greco trasferitosi a Roma e accusato di aver usurpato la cittadinanza romana. Oltre a confutare le accuse, Cicerone scrive un appassionato elogio della poesia e in genere della letteratura, fondamenti dell humanitas, intesa come unione tra cultura letteraria, filosofica, politica e civile. Consensus omnium bonorum Rispetto alla teoria della concordia ordinum, Cicerone sostiene la necessità della collaborazione di tutti i boni cives, cioè tutti i cittadini interessati alla tutela dello Stato, indipendentemente dal ceto sociale. L oratoria anticlodiana (57-52 a.C.) L oratoria anticlodiana riguarda le orazioni pronunciate da Cicerone dopo l esilio (d p. 88), come: la Pro Sestio, del 56 a.C., in cui difende il tribuno della plebe Publio Sestio accusato di aver organizzato bande armate in opposizione a quelle di Clodio. In quest orazione si trova la teorizzazione del consensus omnium bonorum come piano politico per salvaguardare la res publica romana; la Pro Caelio, del 56 a.C., pronunciata in difesa di Marco Celio Rufo, accusato, tra le altre cose, di un grave crimine di violenza politica. In tribunale interviene come testimone Clodia, sorella di Publio Pulcro Clodio (la Lesbia di Catullo d p. 64), che diventa bersaglio privilegiato di Cicerone; la Pro Milone, del 52 a.C., pronunciata in difesa di Milone, accusato di aver ucciso Clodio. In una situazione di tumulti, rivolte e violenza tra bande armate a causa della morte di Clodio, il processo è una sconfitta per Cicerone e il suo assistito è condannato all esilio. Philippicae Il titolo ricorda le orazioni che Demostene, oratore ateniese del IV secolo a.C., pronunciò contro la politica di espansione e conquista di Filippo II di Macedonia ai danni della Grecia. La battaglia contro Antonio: le Philippicae Si tratta delle ultime orazioni pronunciate da Cicerone tra il 44 e il 43 a.C., dopo la morte di Cesare. In questi discorsi, chiamati Philippicae dallo stesso autore, l oratore attacca violentemente Antonio, considerandolo nemico dello Stato, e sostiene, invece, Ottaviano, dal quale spera possa rinascere la res publica dopo la dittatura cesariana. d Cesare Maccari, Cicerone denuncia Catilina, 1882-1888. Roma, Palazzo Madama. 91

I Saperi Fondamentali di Letteratura latina - volume 1
I Saperi Fondamentali di Letteratura latina - volume 1
Età arcaica e repubblicana