L’architettura romana
L’ARCHITETTURA romana
In 2 parole
TECNICHE NUOVE per grandi OPERE PUBBLICHE
Nuove tecniche per costruire
Gli architetti romani, pur ispirandosi ai modelli di costruzione greci, si dedicano a perfezionare le tecniche allora conosciute e a sperimentarne di nuove. Dagli Etruschi ereditano l’uso dell’arco a tutto sesto, cioè perfettamente semicircolare, che migliorano e sviluppano, ma introducono anche importanti innovazioni, come l’uso del cementizio che permette di costruire murature leggere, resistenti ed economiche.
le tecnicheLE COPERTURE A VOLTA E IL CEMENTIZIO
L’acquedotto, un’invenzione tra arte e ingegneria
Le città romane avevano un sistema per raccogliere, distribuire e smaltire l’acqua tramite acquedotti, tubature e reti fognarie, paragonabile come efficienza a quello dei nostri giorni.
L’acquedotto è una galleria sotterranea o sopraelevata su arcate, come l’acquedotto di Pont-du-Gard, che raccoglie l’acqua dalle sorgenti e la porta fino alle città, talvolta lontane decine di chilometri. L’acqua è destinata ai bisogni domestici delle grandi case private, alle botteghe, ai bagni pubblici, alle fontane e alle terme.
STRUTTURA DI UN ACQUEDOTTO ROMANO
Edifici per l’igiene e lo svago
Le grandi capacità ingegneristiche e idrauliche dei Romani permettono loro di realizzare edifici dotati di sistemi di riscaldamento, come le terme, ovvero bagni pubblici costituiti da una successione di ambienti dal più freddo (frigidario) al più caldo (calidario), con piscine, saune e palestre. Le Terme di Caracalla erano frequentatissime dai cittadini di Roma come luogo di incontro e di riposo durante il tempo libero.
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte