LETTURA D’OPERA - Il Discobolo di Mirone

LETTURA D’OPERA – COMPRENDI E APPREZZA

IL DISCOBOLO

di MIRONE

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Il soggetto Il termine “discobolo” significa “lanciatore del disco”: la scultura rappresenta un giovane atleta, colto nell’istante che precede il lancio.

Il Discobolo ha tutte le caratteristiche delle opere classiche: la resa del movimento, la rappresentazione realistica dell’anatomia umana, la raffigurazione della bellezza esteriore quale riflesso di quella interiore. Il suo corpo perfetto quindi non ritrae un atleta in particolare, ma incarna la bellezza ideale.


La storia Il Discobolo è una scultura a tutto tondo realizzata originariamente in bronzo da Mirone di Eleutere; a noi sono pervenute diverse copie di epoca romana, mentre l’originale è andato perduto.

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LEGGI L’OPERA
Il Discobolo è colto nel momento di massima concentrazione mentale e tensione fisica: il braccio è nella massima apertura e le gambe sono piegate per raccogliere tutta la forza necessaria a scagliare il disco il più lontano possibile.

 A  La posa dell’atleta segue la forma di un arco, che parte dalla mano destra (nella quale tiene il disco), segue la linea della spalla fino ad arrivare alla mano sinistra che poggia sul ginocchio destro, infine termina nel piede sinistro, che fa leva sulle dita per aumentare la potenza del lancio.a del lancio.

 B  Il volto non lascia trasparire emozioni, è composto e serio. L’obiettivo di Mirone, infatti, non è mostrare lo stato d’animo di questo giovane, ma rappresentare un’anatomia che si avvicina alla perfezione: lo si capisce osservando la definizione dei muscoli delle braccia e delle gambe, sottolineati dallo sforzo; il busto in cui è evidente il costato; le vene delle mani e delle braccia che affiorano sulla pelle.
 C  Il Discobolo poggia contro un tronco di palma, che ha la funzione di sostenere il peso del marmo e garantire l’equilibrio della statua. Probabilmente il tronco era assente nell’originale bronzeo, più leggero e resistente.
beni culturali
TUTELA DEL PATRIMONIO Le copie romane

Grazie alle numerose copie di epoca romana oggi possiamo studiare e conoscere i capolavori greci andati perduti. I Romani, infatti, grandi ammiratori della cultura greca, facevano riproduzioni “in serie” di sculture destinate ad abbellire le lussuose ville di aristocratici e imperatori.

Anche se le copie dovrebbero essere tutte uguali all’originale, esse mostrano differenze più o meno evidenti nella tecnica e nei dettagli, come puoi osservare in questa del Discobolo, che differisce per la posizione della testa.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte