LETTURA D’OPERA - Il Centro culturale Tjibaou di Renzo Piano

LETTURA D’OPERA – COMPRENDI E APPREZZA

IL CENTRO CULTURALE TJIBAOU

di Renzo PIANO

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Il soggetto Il Centro culturale Jean-Marie Tjibaou, progettato da Renzo Piano, si sviluppa in Nuova Caledonia su di una piccola penisola affacciata sull’Oceano Pacifico caratterizzata da una folta vegetazione. La sua forma evoca un villaggio, con una serie di edifici che richiamano le capanne tradizionali delle popolazioni locali. Ogni corpo ha una funzione diversa ed è collegato agli altri da ponti pedonali.


La storia Il Centro culturale Jean-Marie Tjibaou nasce per promuovere la cultura kanak, cioè quella degli abitanti autoctoni della Nuova Caledonia. La struttura è dedicata a Jean-Marie Tjibaou, leader della comunità, morto in un attentato nel 1989. Per celebrare il particolare legame della popolazione con l’ambiente, Piano ha realizzato un edificio integrato con la natura che richiama le architetture tradizionali kanak.

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Il complesso è composto da dieci edifici, divisi in tre gruppi, che hanno la stessa forma ma dimensioni differenti a seconda della funzione che svolgono: il primo gruppo ospita una mostra permanente e locali adibiti alla ristorazione; nel secondo si trovano uffici e una biblioteca; nel terzo sono collocati spazi per le attività ricreative.

 A  Gli edifici hanno tutti pianta circolare e si integrano perfettamente nell’ambiente perché rivestiti con sottili listelli di iroco, un legno locale particolarmente resistente all’umidità. I listelli sono di lunghezze diverse e collocati in modo da formare una griglia geometrica: visti tutti insieme ricordano le canne di un organo e, come uno strumento musicale, vibrano per l’azione di venti provenienti dall’Oceano Pacifico, producendo un suono simile al fruscìo delle fronde degli alberi.

 B  I listelli verticali assumono un profilo leggermente arcuato e avvolgono gli edifici creando una “forma a guscio” che ricorda un involucro protettivo. Inoltre, sono più alti in corrispondenza della “facciata principale”, cioè il lato d’ingresso, e diminuiscono in altezza a mano a mano che si dispongono intorno al perimetro, così che il più alto e il più basso vengono a trovarsi nei punti opposti del diametro della circonferenza di base. Questo gioco di altezze fa sì che le capanne si armonizzino ancor meglio con la natura circostante.


Renzo Piano con questo progetto dimostra come il dialogo tra natura e architettura sia possibile, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle tradizioni di ogni luogo, realizzando così la sua concezione dell’abitare nel mondo.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte