

La civiltà cretese ha origine nell’isola di Creta intorno al 2600 a.C. e termina nel 1200 a.C. circa. Viene chiamata anche minoica, dal nome del suo mitico re Minosse. L’isola nel 1450 a.C. viene assoggettata dai Micenei, una popolazione guerriera con mire espansionistiche.
La civiltà micenea si sviluppa intorno al 1600 a.C. nella Grecia centrale e prende il nome dalla città più nota, Micene. Il declino di questa civiltà inizia intorno al 1100 a.C. con l’invasione dei Dori.
La civiltà greca nasce all’inizio del I millennio a.C. dalla fusione dei Dori, migrati dal Medio Oriente, con alcune delle popolazioni che si erano stabilite sulle coste del mar Egeo.
I Greci inizialmente occupano i territori del Peloponneso, dell’Asia Minore e delle Isole Cicladi, poi colonizzano i territori del Sud Italia, che chiamano “Magna Grecia”, e si organizzano in póleis (plurale di pólis), città-stato autonome.
Ogni pólis ha una propria moneta e un proprio esercito, ma si sente parte di una stessa comunità, con le stesse origini e la stessa lingua. Per questo, in caso di necessità, le póleis sono pronte ad allearsi contro i nemici stranieri, lasciando da parte le ostilità interne. Celebre è la rivalità tra due potenti città: Sparta, dominata da un’oligarchia (il governo di pochi), e Atene, uno stato democratico, cioè governato dal popolo.
Dalla metà del V secolo a.C. le città greche, indebolite da continui conflitti, vengono annesse al vasto Impero macedone creato da Alessandro Magno. Dopo la sua morte, nel 323 a.C., si formano grandi Stati monarchici, i regni ellenistici.
L’ultimo regno ellenistico sopravviverà fino al 31 a.C., cioè fino alla battaglia di Azio, con cui i Romani conquistano l’Egitto.
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte