La scultura contemporanea

La SCULTURA contemporanea

In 2 parole
ESSENZIALITÀ delle forme, nuovi equilibri e PERCEZIONI DELLO SPAZIO

Nella scultura del Novecento è difficile trovare una linea che accomuni gli stili di artisti molto diversi tra loro. Ciascuno esprime il proprio concetto di arte attraverso materiali e forme personali, che vanno dal figurativo all’astratto.

Se un artista come Henry Moore nelle sue sculture parte da un’indagine sulla figura umana per giungere a forme organiche e semplificate, il collega Richard Serra abbandona completamente qualunque volontà di raffigurare la realtà, proponendo forme primarie che non rappresentano nulla, se non se stesse.

Moore: figure sospese tra la forma umana...

Attraverso materiali diversi (pietra, legno, bronzo) l’artista inglese Henry Moore (Castleford 1898-Much Hadham 1986) crea grandi sculture che, seppur ispirate ai profili dei corpi umani, hanno forme estremamente semplificate, quasi astratte.

Moore raffigura principalmente donne sdraiate con le braccia, le gambe, i seni e la testa rese attraverso linee e forme fluide e sinuose. La Grande figura reclinata è una donna che ha perso ogni caratteristica riconoscibile per trasformarsi in un movimento libero di elementi inseriti in un giardino londinese, una figura in continuo dialogo con l’ambiente, che cambia nel corso delle stagioni. Moore con la sua produzione artistica rappresenta un rapporto positivo tra l’uomo e la natura, che è stato interpretato come un messaggio di speranza.

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… e l’astrazione

Un’estrema semplificazione delle forme compare anche nella scultura intitolata Grande torso: arco. Qui Moore semplifica le spalle e i fianchi di un grande torso umano, lasciando intravedere solo l’inizio delle scapole, per dare vita a una massa di bronzo che – più che il profilo di un corpo umano – richiama la figura astratta di un arco. Il titolo stesso dell’opera invita l’osservatore a concentrarsi sul vuoto centrale creato dal bronzo, che assume la stessa importanza della parte solida del metallo.

Serra: sculture da attraversare

Durante gli studi, l’americano Richard Serra (San Francisco 1939) lavora in un’acciaieria per mantenersi. Questa esperienza si rivelerà molto importante: per tutta la sua carriera, infatti, Serra crea grandi sculture di metallo con lamiere arrotolate o saldate insieme; con il passare del tempo, il metallo si ossida e si ricopre di patine che trasformano l’aspetto iniziale delle opere.

Serra aderisce alla corrente del Minimalismo, che propone forme primarie realizzate con materiali industriali: è un’arte che non vuole suscitare emozioni o rappresentare qualcosa, ma soltanto “presentare” strutture rigorose ed essenziali.

Spesso Serra lavora direttamente nel sito in cui le opere resteranno: si tratta di sculture molto grandi rispetto all’osservatore, pensate per essere esposte in luoghi specifici e per essere percorse dal pubblico al loro interno. Tra le opere di questo genere emerge The Matter of Time, realizzata per il Museo Guggenheim di Bilbao, in Spagna: nella vasta sala che la ospita, il pubblico può attraversare la scultura, costituita da lastre disposte in doppia ellisse e spirali, come una sorta di moderno labirinto.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte