La Rivoluzione industriale trasforma profondamente le grandi città nel secondo Ottocento, quando, per far fronte all’aumento della popolazione urbana, si costruiscono nuovi quartieri e nuove reti stradali. Anche i monumenti che sorgono in Europa e Stati Uniti parlano il linguaggio della modernità.
L’introduzione in architettura di nuove tecniche, basate sull’impiego di ferro, vetro e cemento, libera l’immaginazione dei progettisti: nascono opere che hanno una decisa verticalità e che propongono soluzioni costruttive audaci, comunicando nuove emozioni e una nuova idea di bellezza.