E ALTROVE?

GIAPPONE – L’ONDA DI HOKUSAI

Molti artisti e intellettuali di fine Ottocento si appassionano alle stampe giapponesi e ne diventano collezionisti: questa “moda” ha delle ripercussioni importanti anche sullo sviluppo dell’arte europea.

Fondamentale per la diffusione dell’arte giapponese in Occidente è la salita al potere dell’imperatore Mutsuhito (1867-1912) che, dopo un lungo isolamento, rende possibili gli scambi commerciali e quindi anche quelli artistici e culturali. Nel 1867, inoltre, il Giappone espone per la prima volta le sue opere d’arte a Parigi, alla seconda Esposizione universale: tra queste opere ci sono stampe multicolori, chiamate ukiyo-e, caratterizzate da linee curve e sinuose, composizioni asimmetriche e soprattutto da una marcata bidimensionalità, come è evidente nelle opere di Utamaro Kitagawa (1753-1806), conosciuto per i suoi studi di donne dalla bellezza stilizzata e dalle acconciature preziose.

L’opera più famosa in questo stile è la xilografia La grande onda di Kanagawa di Katsushika Hokusai (1760-1849), che raffigura due barche di pescatori in balìa di uno tsunami. Sullo sfondo, nello stesso colore del mare, si vede il monte Fuji, la cima più alta del Giappone. Per la prima volta l’artista mescola la tradizione orientale di una raffigurazione piatta, dalla forte linea di contorno (nelle barche dei pescatori e nell’acqua), con una convenzione tipica occidentale: la montagna, infatti, è raffigurata in prospettiva.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte