Claude Monet
Claude MONET
In 2 parole
Il padre dell’Impressionismo, il PITTORE DELLA LUCE
Una stazione moderna
Il principio che guida i pittori impressionisti è raffigurare il presente e la vita quotidiana, per questo Monet realizza un quadro su una delle architetture più all’avanguardia dell’Ottocento: la grande struttura in vetro e ferro della stazione ferroviaria, La Gare Saint-Lazare.
La sfida è rappresentare con realismo l’atmosfera in cui si muovono il treno e i passeggeri, rendendo con efficacia le nuvole di vapore che riempiono il vastissimo ambiente. Monet mostra tutta la propria abilità nel dare consistenza e visibilità agli immensi cumuli di fumo che si innalzano dalle locomotive, catturando lo sguardo dell’osservatore e facendogli quasi sentire il fischio del treno.
Il tempo entra nell’arte
Nella maturità Monet si trasferisce a Giverny, nella campagna della Normandia: per oltre trent’anni raffigurerà da prospettive differenti e in diverse ore del giorno le ninfee dello stagno fatto costruire per la sua villa.
Inserire la dimensione temporale nella pittura è un’idea innovativa, che apre la strada a nuove sperimentazioni e si lega alle moderne tecniche della fotografia e del cinema.
Le ninfee crescono negli specchi d’acqua, ambienti che, riflettendo il cielo, creano molteplici giochi di luce e variazioni di colore.
Queste piante galleggiano sulla superficie dell’acqua e si spostano, se pur leggermente, di continuo. L’artista riesce a rendere in maniera straordinaria questa idea di movimento anche nell’opera Ninfee rosa: sembra infatti di vedere i fiori spostarsi lentamente sulla tela. Monet raffigura lo stagno e le ninfee con particolare vividezza, grazie a pennellate che si uniscono e si sovrappongono: così i contorni dei singoli elementi si sfaldano, comunicando all’osservatore la vaghezza delle impressioni che suscita questo ambiente.
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte