I macchiaioli

I MACCHIAIOLI

In 2 parole
Rappresentare la REALTÀ e la NATURA con MACCHIE DI COLORE

A metà Ottocento un gruppo di pittori toscani cerca di rinnovare l’arte attraverso una pittura “dal vero” ottenuta con macchie di colori chiari e scuri contrapposti: da qui il nome di macchiaioli. Dipingere “a macchia” significa eliminare i contorni e i dettagli per privilegiare la pennellata piena, che restituisce solo l’impressione visiva.

Le sagome di colore e luce di Fattori

Giovanni Fattori (Livorno 1825-Firenze 1908) è l’anima del gruppo: nei suoi dipinti alterna scene di vita campestre ai temi sociali, stradine e interni a momenti di vita militare. La piccola tavola La rotonda di Palmieri, molto orizzontale, raffigura un gruppo di donne sotto un tendone nello stabilimento balneare Palmieri di Livorno. Sullo sfondo, il mare, la costa, il cielo. Niente è nettamente definito: i volti e gli abiti sono resi attraverso macchie di colore dai contorni irregolari. L’effetto è di grande immediatezza.

La vita all’aria aperta di Lega

Dei macchiaioli fa parte anche Silvestro Lega (Modigliana 1826-Firenze 1895). Il suo dipinto più famoso, Il pergolato, restituisce l’atmosfera quieta e serena di un pomeriggio in famiglia, una scena di vita all’aria aperta. Un gruppo di donne eleganti, una bambina, la cameriera con la caffettiera, una pergola che incornicia la scena e le ombre che si allungano sul lastricato: tutto è costruito con macchie di colore, che si riempiono di luce calda e dorata nelle parti toccate dal sole.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte