Le ritrattiste del Settecento
Le RITRATTISTE del Settecento
In 2 parole
Una nuova SENSIBILITÀ pittorica
Carriera, la virtuosa del pastello
Veneziana, Rosalba Carriera (1675-1757) ancora bambina comincia a disegnare modellini per la mamma merlettaia. Di buona famiglia, si perfeziona poi come pittrice a Parigi, soprattutto nella tecnica del pastello. L’uso dei pastelli esalta la sua inclinazione a uno stile coloratissimo ma leggero e delicato, che ha subito successo nella buona società del tempo, desiderosa di svaghi e rappresentazioni festose. Nel 1720 la sua fama le consente di essere accolta all’Accademia reale di Francia; Parigi è al tempo un luogo in cui le donne cominciano ad avere ruoli di rilievo nella società. Carriera è molto ricercata per i suoi ritratti, in particolare femminili, come il suo Autoritratto con il ritratto della sorella, esempio della sua capacità di cogliere le minime vibrazioni luminose delle superfici, creando l’atmosfera di spensieratezza tanto apprezzata dalla committenza per la quale lavorava.
Un’artista versatile: Angelika Kauffmann
Pittrice, cantante e musicista, scrittrice a suo agio nelle principali lingue europee, Angelika Kauffmann (Coira 1741-Roma 1807) è figlia di un artista svizzero, ma si forma in Italia, prima a Milano, poi con un viaggio di istruzione che la porta a Firenze, Napoli, Roma. Ha una vita avventurosa, ricca di relazioni sentimentali e di colpi di scena. Vive a lungo in Inghilterra e frequenta i maggiori intellettuali del suo tempo. Talentuosa e ambiziosa, nel 1782 si stabilisce a Roma, dove consolida le sue relazioni (il suo studio è frequentato anche da Goethe, il grande poeta tedesco) e la sua notorietà. Dipinge opere di soggetto storico, religioso e molti ritratti. In questo ambito, come vediamo nel Ritratto del marito, riesce a unire una solida impostazione classicista all’intenzione di cogliere il dato caratteristico della personalità del soggetto.
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte