L’epoca d’oro dell’Olanda

L’epoca d’oro dell’OLANDA

In 2 parole
PITTURA DI GENERE e RITRATTI per la BORGHESIA

Per l’Olanda il Seicento è un periodo di straordinaria fioritura artistica ed economica, poiché si afferma come potenza commerciale marittima. Resasi indipendente dalla Spagna a fine Cinquecento, l’Olanda diventa una libera repubblica, in prevalenza protestante-calvinista ma tollerante nei confronti delle altre religioni.

La Chiesa calvinista non ammette opere d’arte sacra, per cui gli artisti lavorano per un pubblico nuovo: la nascente borghesia, che richiede opere di piccole dimensioni, e soggetti laici, spesso legati alla vita quotidiana. È questa classe a costituire la clientela dei due principali artisti olandesi del Seicento: Rembrandt e Vermeer.

Gli autoritratti di Rembrandt

Rembrandt van Rijn (Leida 1606-Amsterdam 1669), a capo di una bottega molto attiva, esegue dipinti, disegni e incisioni per un ampio pubblico.

Nelle sue opere cerca di rendere i sentimenti e la psicologia dei soggetti: i suoi concittadini di Amsterdam (medici, mercanti, membri delle istituzioni), ma anche se stesso.

Rembrandt realizza un centinaio di autoritratti lungo tutto il corso della sua vita, che lo mostrano talvolta con bizzarri copricapi o con abiti di scena. Nell’Autoritratto con tavolozza e pennelli, forse l’ultimo ritratto della serie, l’artista si raffigura orgogliosamente nel suo ruolo, con gli “attrezzi del mestiere”, impiegando le sue caratteristiche pennellate dense e grumose.

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Vermeer: realismo e poesia

Jan Vermeer (Delft 1632-1675) vive a Delft, nella provincia olandese; realizza poche opere e combatte tutta la vita con problemi economici, come del resto anche Rembrandt. È un solitario e lavora senza allievi né aiuti. I suoi soggetti sono semplici: servette, signore che suonano uno strumento musicale, interni borghesi.

La sua opera Ragazza con orecchino di perla, eseguita intorno al 1665, è uno dei quadri più famosi del mondo. Deve il suo successo alla semplicità, che fa sembrare l’immagine quasi una fotografia scattata oggi, un’istantanea rubata. Lo sguardo della ragazza è intenso, la sua bocca è socchiusa in un atteggiamento naturale. La luce, che proviene da sinistra, fa emergere dal buio il profilo della giovane, il turbante azzurro e l’orecchino di perla.

E oggi?
UN ROMANZO, UN FILM, UNA MOSTRA DI SUCCESSO

La suggestiva opera di Vermeer ha stimolato la fantasia di diversi autori nel corso del tempo. La scrittrice italiana Marta Morazzoni trasse spunto da questo quadro per il suo racconto La ragazza con il turbante, pubblicato nel 1986. Più successo ha avuto il romanzo del 1999 La ragazza con l’orecchino di perla, dell’autrice americana Tracy Chevalier, che ha ispirato a sua volta il film omonimo uscito nel 2003. La pellicola è stata magistralmente interpretata da Scarlett Johansson e diretta da Peter Webber.

Questi grandi successi hanno fatto sì che l’esposizione dell’opera di Vermeer a Bologna nel 2014 sia stata la mostra più visitata quell’anno in Italia, con oltre trecentomila biglietti venduti.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte