I nuovi generi pittorici

I NUOVI GENERI pittorici

In 2 parole
TEMI e SOGGETTI INEDITI nell’arte

I dipinti sono classificati in generi in base a ciò che raffigurano. Prima del Seicento i principali generi pittorici erano il ritratto, il quadro storico, la pittura sacra e quella a tema mitologico. Nel XVII secolo i temi e le tipologie si moltiplicano: nascono la natura morta, la pittura di genere, il paesaggio.

Le nature morte di Fede Galizia

Nel corso del Cinquecento frutta, fiori e oggetti inanimati smettono di essere elementi secondari di altri dipinti per diventare protagonisti di opere autonome. Nasce la natura morta, un genere che diventerà molto popolare. Vi si dedica una delle più importanti pittrici del secolo, Fede Galizia (Milano 1578 ca.-1630). In Alzata di frutta in cristallo con pesche, mele cotogne e fiori di gelsomino l’artista fa emergere il soggetto da uno sfondo buio, curando l’equilibrio della composizione e la resa delle superfici: setosa per le pesche, più lucida per le mele.

I Carracci: dalla pittura di genere…

La pittura di genere mette in scena episodi di vita popolare. Con questi temi si cimentano non soltanto Caravaggio e i suoi seguaci, ma anche i Carracci. Il mangiafagioli di Annibale Carracci raffigura una scena ispirata alla vita quotidiana. L’opera dimostra un accurato studio della realtà, ma non si tratta di un quadro comico o grottesco: anche se rende con precisione ogni dettaglio, come le unghie nere di terra, Annibale conferisce dignità al soggetto.

… alla pittura di paesaggio

Per una cappella di Palazzo Aldobrandini, Annibale Carracci inventa un ciclo di tele in cui ambienta le storie sacre in grandiose aperture naturali, realizza così i primi paesaggi intesi come genere autonomo: la natura non è più un semplice sfondo, ma diventa il soggetto principale, mentre le figure, di dimensioni ridotte, sono parte integrante dell’ambiente, come nel Paesaggio con la fuga in Egitto.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte