LETTURA D’OPERA - Palazzo Te di Giulio Romano

LETTURA D’OPERA – COMPRENDI E APPREZZA

  PALAZZO TE

di Giulio ROMANO

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OSSERVA

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CHE COSA STAI GUARDANDO?

Il soggetto Palazzo Te è una grande villa suburbana, che anticamente sorgeva ai margini di Mantova. Al suo interno, gli ambienti sono decorati con grandi affreschi, opera di Giulio Romano e della sua bottega.


La storia Federico II Gonzaga, figlio di Francesco II e Isabella d’Este, chiama alla corte di Mantova Giulio Pippi, detto Giulio Romano (Roma 1499-Mantova 1546), il più abile tra gli allievi di Raffaello, per affidargli la progettazione e la realizzazione di questa residenza, pensata per gli svaghi della corte.

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La struttura architettonica Il palazzo si sviluppa attorno a un cortile centrale di forma quadrata, il Cortile d’onore, e ripropone la struttura della domus romana a un solo piano.

 A  L’ingresso al palazzo si apre nella facciata occidentale del Cortile d’onore, attorno al quale si sviluppano una serie di ambienti, tra cui la famosa Sala dei Giganti (▶ pp. 290-291).

Le facciate del Cortile d’onore di Palazzo Te sono caratterizzate da intonaci a rilievo che imitano blocchi di pietra ruvidi e irregolari, a formare il cosiddetto “bugnato rustico”, che suggerisce l’idea di un’architettura massiccia e forte. Alcune parti appaiono schiacciate e deformate dal peso della costruzione: gli elementi centrali degli archi (chiavi di volta), per esempio, sembrano sfilarsi, scivolando verso il basso, come “compressi” dal peso della costruzione.


 B  La Loggia di Davide è il porticato che immette nel grande giardino, una specie di secondo cortile.

 C  Il giardino, di dimensioni molto maggiori rispetto al Cortile d’onore, si conclude con un’esedra (ambiente di forma semicircolare aperto su un lato). Sul lato della Loggia di Davide si trovano le peschiere, due enormi vasche nelle quali si allevavano i pesci. Sulla destra erano invece collocate le stalle che ospitavano cavalli di razza provenienti da tutto il mondo.
E altrove?
TURCHIA – IL PALAZZO DI TOPKAPI

Nel XVI secolo Solimano il Magnifico, sultano dell’Impero ottomano, rinnova e amplia il Palazzo Topkapi.
Ne nasce una magnifica residenza imperiale, articolata in padiglioni immersi nel verde di un vasto parco, fra cui il grande harem (gli appartamenti delle donne).

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Le decorazioni interne All’interno di Palazzo Te, Giulio Romano si occupa di tutta la grandiosa decorazione ad affreschi e stucchi con l’aiuto della sua bottega. Ogni ambiente è diverso dal successivo: in misura ancora maggiore rispetto all’esterno, lo scopo della decorazione è creare sorpresa e ammirazione nel visitatore.

 D  Tra le sale, tutte decorate con affreschi e rilievi, spicca la Sala dei Giganti dove è raffigurato l’episodio mitico, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, in cui Giove scatena la sua ira contro i Titani, i giganti che hanno tentato di sostituirsi agli dèi e che, per punizione, sono travolti dalla forza della natura.

Gli affreschi coprono tutte le pareti e il soffitto, creando un illusionistico spazio aperto di grande effetto scenografico.

  • Sulle pareti enormi voragini si aprono nella terra rocciosa, da cui alcuni giganti tentano di riemergere; intanto altri Titani cercano di ripararsi da montagne che crollano e da colonne che si spezzano. Sui loro volti sono dipinte espressioni di terrore e angoscia.
  • Il soffitto della Sala dei Giganti è definito in modo da creare uno sfondamento illusionistico: una moltitudine di divinità assiste alla scena sottostante dei giganti travolti da una spirale di nuvole bianche. L’andamento vorticoso delle nuvole conduce a un tempio circolare, in cui compare il trono di Giove. Subito sotto vediamo Giove stesso che scaglia fulmini sui giganti. I colori sono luminosi, vibranti e cangianti e creano forti contrasti che mettono in risalto sia i personaggi sia la natura circostante.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte