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OSSERVA

Il soggetto Palazzo Te è una grande villa suburbana, che anticamente sorgeva ai margini di Mantova. Al suo interno, gli ambienti sono decorati con grandi affreschi, opera di Giulio Romano e della sua bottega.
La storia Federico II Gonzaga, figlio di Francesco II e Isabella d’Este, chiama alla corte di Mantova Giulio Pippi, detto Giulio Romano (Roma 1499-Mantova 1546), il più abile tra gli allievi di Raffaello, per affidargli la progettazione e la realizzazione di questa residenza, pensata per gli svaghi della corte.
Le facciate del Cortile d’onore di Palazzo Te sono caratterizzate da intonaci a rilievo che imitano blocchi di pietra ruvidi e irregolari, a formare il cosiddetto “bugnato rustico”, che suggerisce l’idea di un’architettura massiccia e forte. Alcune parti appaiono schiacciate e deformate dal peso della costruzione: gli elementi centrali degli archi (chiavi di volta), per esempio, sembrano sfilarsi, scivolando verso il basso, come “compressi” dal peso della costruzione.
Gli affreschi coprono tutte le pareti e il soffitto, creando un illusionistico spazio aperto di grande effetto scenografico.
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte