

Agli inizi del Cinquecento comincia a diffondersi un atteggiamento di critica nei confronti della corruzione e del potere politico del clero cattolico: il monaco tedesco Martin Lutero rende pubbliche le proprie Tesi contro la Chiesa di Roma in nome di un ritorno a una religiosità più intima e pura.
È l’atto che dà inizio alla Riforma protestante.
La Chiesa risponde con la Controriforma: papa Paolo III indice il Concilio di Trento che si apre nel 1545. Il clero cattolico riafferma i princìpi della dottrina cristiana e si impegna a contrastare l’immoralità diffusa, ma definisce anche indirizzi in ambito artistico e culturale: stabilisce elenchi di libri proibiti, chiede che le immagini siano semplici e coinvolgenti, vieta di rappresentare i corpi nudi.
Nel corso del secolo le grandi potenze europee (in particolare la Francia e l’Impero asburgico di Spagna e Austria) sono impegnate in continue guerre che hanno come obiettivo l’espansione territoriale e la sottomissione di altri Paesi, primo fra tutti l’Italia, all’epoca divisa in tanti piccoli Stati e Ducati e per questo facilmente attaccabile.
Il territorio italiano diventa così un campo di battaglia: l’episodio più grave è il Sacco di Roma del 1527 da parte dei Lanzichenecchi, le truppe dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, che devastano la città.
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte