IL CINQUECENTO

In 2 parole
L’età dei GRANDI MAESTRI

> Michelangelo, Volta della Cappella Sistina, particolare della Sibilla delfica, 1508-1512, affresco. Città del Vaticano, Palazzi Vaticani.

Il filo della storia

Riforma e Controriforma

Agli inizi del Cinquecento comincia a diffondersi un atteggiamento di critica nei confronti della corruzione e del potere politico del clero cattolico: il monaco tedesco Martin Lutero rende pubbliche le proprie Tesi contro la Chiesa di Roma in nome di un ritorno a una religiosità più intima e pura.

È l’atto che dà inizio alla Riforma protestante.

La Chiesa risponde con la Controriforma: papa Paolo III indice il Concilio di Trento che si apre nel 1545. Il clero cattolico riafferma i princìpi della dottrina cristiana e si impegna a contrastare l’immoralità diffusa, ma definisce anche indirizzi in ambito artistico e culturale: stabilisce elenchi di libri proibiti, chiede che le immagini siano semplici e coinvolgenti, vieta di rappresentare i corpi nudi.

Un’Italia divisa

Nel corso del secolo le grandi potenze europee (in particolare la Francia e l’Impero asburgico di Spagna e Austria) sono impegnate in continue guerre che hanno come obiettivo l’espansione territoriale e la sottomissione di altri Paesi, primo fra tutti l’Italia, all’epoca divisa in tanti piccoli Stati e Ducati e per questo facilmente attaccabile.

Il territorio italiano diventa così un campo di battaglia: l’episodio più grave è il Sacco di Roma del 1527 da parte dei Lanzichenecchi, le truppe dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, che devastano la città.

Il dominio spagnolo

La pace di Cateau-Cambrésis pone fine alle lunghe guerre tra l’esercito francese e quello austro-spagnolo. Con il Trattato i regni in cui è divisa l’Italia entrano tutti nell’orbita dell’Impero asburgico.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte