LETTURA D’OPERA - La nascita di Venere di Sandro Botticelli

LETTURA D’OPERA – COMPRENDI E APPREZZA

LA NASCITA DI VENERE

di Sandro BOTTICELLI

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OSSERVA

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Il soggetto Il dipinto raffigura l’approdo di Venere sull’isola di Cipro, nel mar Egeo. Il titolo, che fa riferimento al mito della nascita della dea dalle onde del mare, è stato erroneamente assegnato alla tela nel XIX secolo. Venere è il simbolo della bellezza ideale e della grazia interiore a cui si deve aspirare.

La storia L’opera, dipinta intorno al 1484, viene commissionata a Botticelli da Lorenzo di Pierfrancesco, un cugino di Lorenzo il Magnifico, per essere collocata nella sua casa, la Villa di Castello.

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Il dipinto ritrae quattro personaggi rappresentati tutti in primissimo piano, quindi molto vicini all’osservatore, che si sente così partecipe e direttamente coinvolto nella scena.
L’ambientazione è rappresentata da un fitto e rigoglioso bosco sulla destra, da alcune canne che compaiono a sinistra (una specie che in realtà cresce in acqua dolce) e da spiagge tipiche del paesaggio toscano sullo sfondo.

 A  Venere, il soggetto principale, posta al centro in piedi su una conchiglia, approda sull’isola. La sua figura sinuosa si mostra con la testa reclinata verso destra lasciando intravedere il collo, ed è in parte avvolta dai lunghi capelli mossi dal vento. Il volto, caratteristico delle figure femminili di Botticelli, presenta un ovale morbido, con il mento piccolo, gli occhi allungati e le sopracciglia sottili. Lievi effetti chiaroscurali modellano il corpo. I capelli e il volto con tutti i suoi particolari sono definiti da una delicata ma netta linea di contorno tipica della pittura di Botticelli e di tutta la tradizione fiorentina.
 B  Sulla sinistra, i venti Zefiro e Aura, personificati da due creature alate, sospingono col loro soffio la conchiglia in prossimità della riva. I due venti sono attorniati da una pioggia di rose che cadono sulle onde del mare, dipinte con una delicata forma a V.

 C  La fanciulla sulla destra porge alla dea un manto rosso ricamato con fiori e foglie. Si tratta forse di una divinità delle Ore, abbigliata con un morbido abito fiorato mosso dal vento. La sua pelle candida contrasta con il cromatismo del folto verde che la circonda.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte