Leon Battista Alberti
Leon Battista ALBERTI
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Realizza edifici su MODELLI GRECI e ROMANI
Una facciata bicolore
È un nobile fiorentino, Giovanni Rucellai, a chiedere ad Alberti di completare la facciata della Chiesa di Santa Maria Novella. L’architetto completa la parte inferiore riprendendo la bicromia bianco-verde delle arcatelle trecentesche già esistenti e ponendo al centro un grande portale fiancheggiato da colonne; nella parte superiore, separata da due fasce decorative sovrapposte, corona l’oculo preesistente con un grande frontone triangolare e due ampie volute laterali.
Riesce così a rispettare la bicromia tradizionale delle architetture medievali fiorentine con un progetto ispirato all’equilibrio e alla grandiosità dell’epoca classica.
Una chiesa in forma di tempio
Nel 1450 Alberti si reca a Rimini su invito del signore della cittadina romagnola, Sigismondo Pandolfo Malatesta, il quale gli affida l’incarico di trasformare un’antica chiesa gotica in un edificio nuovo, dove porre le tombe della sua famiglia: il Tempio Malatestiano.
Alberti riveste di marmi l’edificio preesistente, inserendo un grande portale al centro della facciata, e sui lati una serie di archi e pilastri ispirati alla forma del tempio classico. Il progetto rimane incompiuto a causa del declino politico dei Malatesta.
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte