Il Gotico internazionale

Il Gotico INTERNAZIONALE

In 2 parole
Stile FIABESCO e RICERCATO delle corti europee

Il Gotico internazionale si diffonde in tutta Europa nel periodo compreso tra il 1380 e il 1430. La sua principale caratteristica è l’internazionalità: come una moda, caratterizza l’arte delle corti aristocratiche in tutto il continente, da Avignone a Praga, a Parigi. Gli artisti viaggiano e si spostano con grande facilità: questo favorisce gli scambi artistici e culturali tra regioni differenti e anche molto lontane tra loro.

L’arte del Gotico internazionale è caratterizzata da una spiccata eleganza e da una grande ricchezza decorativa.

Svaghi aristocratici

Il Castello del Buonconsiglio a Trento ospita un ciclo ad affresco dedicato ai mesi eseguito probabilmente dal pittore boemo Venceslao. Nella rappresentazione di Gennaio, il paesaggio innevato si apre davanti a un castello che sembra inerpicarsi sulla collina. In primo piano un gruppo di nobili elegantemente vestiti sta giocando a palle di neve, mentre alle loro spalle alcuni cacciatori inseguono la selvaggina: l’attenzione non è al lavoro dei campi e alle attività umane, temi tipici delle numerose rappresentazioni dei mesi nel Medioevo, ma agli svaghi di un’aristocrazia ricchissima.

Un regalo prezioso

Il Goldenes Rössl, cioè il “cavallino d’oro”, è un prezioso oggetto d’oro e smalto donato dalla regina Isabella di Baviera al marito Carlo VI. La composizione è complessa: ai piedi della Vergine col Bambino, incoronati da due angeli, siedono santa Caterina, san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista bambini. Inginocchiato più in basso, a sinistra, c’è il re Carlo VI, mentre dall’altro lato si trova il suo paggio che regge la corona. Al piano inferiore c’è un servo con il cavallo bianco che dà il nome all’opera: è come se il re si fosse fermato di fronte all’apparizione divina e fosse sceso da cavallo per inginocchiarsi a pregare.

Si tratta di un’opera a soggetto religioso, ma l’attenzione, più che sulla devozione del re, è posta sulla preziosità dei materiali e sul delicato equilibrio tra i colori lucenti degli smalti.

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Una sfilata di tessuti variopinti

Nel 1423 Palla Stozzi, l’uomo più ricco di Firenze, commissiona al pittore marchigiano Gentile da Fabriano (Fabriano 1370 ca.- Roma 1427), un’Adorazione dei Magi. Palla è un mercante di tessuti: non è un caso, quindi, che i personaggi sembrino i modelli di una sfilata e il pittore dedichi tanta attenzione a stoffe, broccati e pellicce.

L’opera ha ancora la forma del trittico, cioè di una pala divisa in tre parti, ma la partizione sopravvive solo nella cornice: all’interno si svolge un’unica narrazione in diversi tempi. Come in un romanzo cavalleresco, i Magi giungono a cavallo, in alto a sinistra in secondo piano, per poi dirigersi a Betlemme, dove entrano da un ponte levatoio (in alto a destra). Ne escono per uno stretto sentiero e finalmente arrivano in primo piano, per inginocchiarsi di fronte a Maria, a Giuseppe e al Bambino. Intorno a loro c’è un intero mondo di uomini, piante e animali raffigurati con minuziosa attenzione.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte