LE TECNICHE - L’affresco

le tecnicheL’AFFRESCO

Il termine “affresco” indica una pittura murale ottenuta stendendo pigmenti colorati, diluiti in acqua, sull’intonaco (lo strato di preparazione del muro) ancora fresco, cioè umido: con il tempo, la calce dell’intonaco si indurisce, l’acqua del colore evapora e il pigmento resta imprigionato nell’intonaco asciutto.

Già nei palazzi di Creta si usava una tecnica simile, ma è nel Medioevo che l’affresco viene messo a punto.


 1  Per la realizzazione di grandi decorazioni, gli artisti procedono “a giornate”, ricoprendo con l’intonaco solo quelle porzioni di muro che prevedono di dipingere nel corso di una giornata.


 2  Anzitutto, riportano il disegno preparatorio sulla parete, tracciando un reticolo di linee per fissare le proporzioni tra le parti della scena: questa tecnica è chiamata sinopia dal pigmento rosso impiegato nell’esecuzione del disegno a mano libera sul muro. Nel Cinquecento si passa alla tecnica dello spolvero: il disegno viene preparato nello studio dell’artista su grandi cartoni di grandezza uguale a quella definitiva, che vengono bucherellati in corrispondenza delle linee e dei contorni; una volta appoggiati sull’intonaco, sono tamponati con un sacchetto con finissima polvere di carbone. Questa passa attraverso i forellini e lascia una traccia sul muro.


 3  Riportate le linee, si passa alla pittura: dapprima si stende sul disegno preparatorio un nuovo strato di intonaco, che poi viene lisciato perfettamente, e su questa base, ancora umida, viene applicato il colore in pigmenti. Durante l’asciugatura, l’intonaco diventa solido e imprigiona il colore. A secco, cioè ad intonaco asciutto, sono aggiunti i dettagli, che spesso nel tempo si sono persi, perché non hanno la stessa resistenza dell’affresco.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte