Tra la seconda metà del Duecento e il Trecento le città italiane, soprattutto del Centro e del Nord, a causa dell’aumento della popolazione, si ingrandiscono e cambiano radicalmente aspetto.
Compare ora un nuovo tipo di edificio: il palazzo pubblico, sede del potere cittadino e simbolo della ricchezza e della potenza della città. Al suo interno ospita gli uffici del Comune, grandi saloni per le assemblee pubbliche e stanze private, destinate ad abitazione dei governanti (magistrati, priori o podestà).