Il filo dell’Arte

Il filo dell’arte

La nascita dello stile gotico

Il termine “gotico” è stato usato per la prima volta nel XVI secolo per indicare un’arte “barbarica”, “dei Goti”, lontana dai canoni dell’arte classica. Il nome attribuito a questo stile nasce quindi in senso dispregiativo, ma oggi ha perso quest’accezione ed è usato per indicare l’arte che si diffonde in Francia a metà del XII secolo, con la riedificazione del coro della Cattedrale di Saint-Denis, dove si adottano per la prima volta nuove tecniche costruttive, che saranno riprese anche in altre chiese e si diffonderanno in Italia a partire dalla fine del Duecento.

Rispetto alle chiese romaniche, cambia il rapporto tra larghezza e altezza: lo sviluppo verticale crea uno spazio nuovo, altissimo, in cui il fedele idealmente si avvicina a Dio. In questi edifici si trovano, all’esterno e all’interno, anche nuove tipologie di sculture, sia bassorilievi sia statue, che si integrano nell’architettura e la completano.

La rivoluzione in scultura e pittura

Tra Duecento e Trecento, in Italia, prima in scultura e poi in pittura, si assiste a una vera e propria rivoluzione: si abbandonano definitivamente le convenzioni dell’arte bizantina in favore di nuovi modi di raffigurare la realtà, il paesaggio, il corpo umano e i sentimenti. Rispetto all’arte bizantina, caratterizzata da immagini piatte e bidimensionali, si recupera dalla tradizione classica una rappresentazione del corpo più vicina alla realtà, basata sullo studio dell’anatomia, dei sentimenti e delle emozioni.

Gli artisti osservano e raffigurano lo spazio con un’attenzione sempre maggiore alla naturalezza delle composizioni e ai volumi occupati dalle figure. Nascono così le prime rappresentazioni capaci di rendere l’illusione della profondità mediante l’uso della tecnica del chiaroscuro, cioè dell’alternanza graduale di diverse tonalità di colore, “chiare” e “scure”, per creare effetti di luce e di ombra.

Il palazzo pubblico e i Comuni

Anche nell’ambito dell’architettura civile (cioè non religiosa) si assiste ora alla nascita di un nuovo tipo di edificio, legato al rafforzarsi delle istituzioni comunali nel Nord Italia: il palazzo pubblico (o comunale), sede del governo cittadino.

Collocato di solito nella piazza principale della città, il palazzo pubblico è destinato a ospitare le assemblee dei cittadini, le attività amministrative e di giustizia: è quindi il cuore della vita economica e politica della comunità e nello stesso tempo simbolo della ricchezza e della cultura di ogni singola comunità cittadina.

Dove non ci sono i Comuni, come al Sud Italia, sorgono imponenti castelli, utilizzati dai sovrani sia come sede di rappresentanza, sia per controllare i loro possedimenti.

Una nuova committenza: la borghesia

A partire dal Duecento, ricchi banchieri, mercanti, artigiani e professionisti formano la nuova classe sociale che traina il progresso economico e culturale dei Comuni: la borghesia.

Per accrescere il proprio prestigio, sia privati cittadini particolarmente abbienti sia le corporazioni (o arti), cioè le associazioni delle diverse professioni, diventano committenti degli artisti e finanziano la costruzione di cattedrali e opere che saranno il simbolo della ricchezza dell’intera comunità. Giotto, per esempio, lavora al servizio degli Scrovegni, per i quali realizza gli affreschi della cappella di famiglia.

Con parole tue

Quali novità tecniche e stilistiche segnano la nascita del nuovo stile gotico in architettura, scultura e pittura?

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte