La pittura romana

La PITTURA romana

In 2 parole
QUATTRO STILI che si succedono nel tempo

Le pitture parietali nelle ricche case romane erano realizzate ad affresco, cioè dipingendo sull’intonaco ancora bagnato, “fresco” appunto, in modo che asciugandosi trattenesse il colore. Grazie all’ottimo stato di conservazione di molti affreschi a Pompei gli studiosi hanno potuto individuare nella pittura romana quattro stili principali, detti appunto “stili pompeiani”.
Primo stile o “ad incrostazione” (200-100 a.C.)

I primi affreschi imitano gli elementi strutturali delle architetture greche: uno zoccolo in pietra, cornici e grandi pietre rettangolari disposte in file. Per simulare le lastre di marmi preziosi con cui erano realizzati gli originali greci, si usa lo stucco, mentre un gioco di colori ne riproduce le venature.

Secondo stile o “architettonico” (100 a.C.-10 d.C.)

Nel Secondo stile vengono dipinte vere e proprie finte architetture in prospettiva, come finestre o colonne, talvolta con figure umane. La parete è divisa in tre fasce (zoccolo in basso, fascia centrale e cornice in alto), ma è come se si aprisse verso l’esterno, creando uno spazio profondo nel quale si dispongono su più piani colonnati, paesaggi o figure umane di grandi dimensioni.

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Terzo stile o “ornamentale” (30 a.C.-50 d.C.)

Con l’invenzione del Terzo stile, il più raffinato, si assiste a una sorta di “reazione” al Secondo stile: le pareti tornano a essere mostrate come vere pareti, suddivise in grandi campi a tinta unita: in genere, uno zoccolo nero è sormontato da una zona mediana rossa, mentre la fascia superiore è dipinta di bianco. Le due fasce superiori ospitano elementi decorativi e pannelli dipinti con paesaggi, giardini, scene con figure, spesso di piccole dimensioni. In questa celebre pittura, che sembra quasi un quadretto appeso alla parete rossa, è raffigurato in piccolo un pastore che pascola le sue caprette in una tranquilla campagna.

Quarto stile o “dell’illusionismo prospettico” (40-79 d.C.)

In questo stile tornano le architetture e le pareti “sfondate” verso il paesaggio esterno, ma con effetti più spettacolari rispetto al Secondo stile. Sono architetture fantastiche associate a tendaggi, stucchi, ghirlande e quadri con scene figurate: i colori sono vividi e prevale l’uso del cosiddetto rosso pompeiano.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte